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Animalisti contro ricercatori, l'onorevole Amato: "Basta discredito"

L'intervento dell'onorevole vastese Maria Amato (Partito Democratico), membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulla sperimentazione animale: "Assistiamo a campagne di comunicazione sul tema assolutamente distorte"

“Voglio esprimere pubblicamente la mia solidarietà ai ricercatori, quotidianamente attaccati ad opera di un fanatismo che nulla a che vedere con la sensibilità animalista: manifesti che li ritraggono come boia, le reiterate minacce al professor Silvio Garattini, danni agli stabulari con la "liberazione" di animali destinandoli così ad una morte inutile” così l’onorevole vastese Maria Amato (Partito Democratico) e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati interviene in merito alla sperimentazione animale. Un dibattito particolarmente acceso negli ultimi giorni dopo che Caterina, una studentessa di veterinaria malata viva "grazie alla sperimentazione sugli animali"è stata minacciata pubblicamente.

“Io sto con la ricerca – dice la parlamentare D’Amato – che per ora non può, ancora, rinunciare all'utilizzo degli animali da laboratorio e che proprio a quegli animali deve  passaggi determinanti per la medicina. In questo periodo, con le polemiche prima per il protocollo Stamina, e ora per il decreto attuativo sull'utilizzo degli animali da laboratorio, i ricercatori e il metodo scientifico sono bersaglio di iniziative di discredito basate su informazioni distorte e campagne di comunicazione con immagini forti, spesso assolutamente fuori contesto”.

L’onorevole poi cita gli ‘eccessi’ quali il dover usare per legge anestetico o analgesico per le procedure sui  polipi o i calamari, il far passare il trapianto di organo o tessuti tra specie diverse come una mostruosità,  tacendo il fatto che con questo termine si indica anche la pratica per cui si impiantano le cellule del cancro di mammella di una donna su più topi e si testano i diversi farmaci  in modo da determinare quello con maggiore efficacia per la cura di quel cancro,  di quella donna.

“Ma il fondamentalismo per gli animali degli stabulari - prosegue la Amato che per la  Commissione è anche relatore sull’argomento - si stempera quando si tratta di derattizzare: eppure si tratta sempre di roditori. I maiali delle valvole cardiache (xenotrapianto) sono della stessa specie di quelli che dopo un anno di vita diventano salsicce e prosciutti, le bistecche nascono vitelli. Quando si parla di salute non possiamo essere ipocriti - conclude la parlamentare del PD, medico - con il rispetto delle regole, evitando il dolore inutile, tra i ricercatori e gli animali da laboratorio per me la scelta di campo è obbligata: io sto con i malati”.

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