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Mariani (Aic): "L'Abruzzo nel caos: si vuole chiudere la regione senza raccordo con lo Stato"

"Marsilio e soci sono un circo viaggiante, un tendone ambulante pieno di contraddizioni" incalza il capogruppo di Abruzzo in comune smentendo che ci sia stata da parte della minoranza condivisione delle ultime decisioni

“Sarebbe una barzelletta se non fosse che si gioca sulla pelle degli abruzzesi: Marsilio e i suoi hanno convocato noi esponenti di minoranza per questa mattina, alle 11:30, per comunicarci gli esiti della riunione del Comitato Tecnico Scientifico mentre, nel frattempo, hanno già gettato nel caos un’intera regione lasciando trapelare indiscrezioni, anzi, facendo a gara a chi le dava prima sui social, e litigando tra loro sulle azioni da intraprendere attraverso post su Facebook dei vari Imprudente, Sospiri, D’Incecco e soci”. A dichiararlo è il capogruppo di “Abruzzo in Comune”,  Sandro Mariani commentando la decisione trapelata ieri sera di fare in Abruzzo una “zona super rossa”, con misure dunque più restrittive, in anticipo sul monitoraggio settimanale del Ministero della salute.

Il consigliere si fa portavoce del timore delle famiglie e degli esercenti di essere lasciati senza gli indennizzi previsti dalle norme statali.

"Marsilio e soci sono un circo viaggiante - incalza Mariani - un tendone ambulante pieno di contraddizioni! Ragioniamo in maniera seria, se si ritiene necessario inasprire le misure si abbia il coraggio di chiedere al Governo la creazione di zone rosse differenziate sui territori garantendo ristori economici e utilizzando i poteri delle regioni che sono già definiti nei provvedimenti dello Stato: basta con le decisioni che poi, come sempre, sfociano nella propaganda becera sulle spalle degli abruzzesi! È il momento di lavorare seriamente per il bene della collettività, anche una sola scelta sbagliata - conclude il capogruppo di Aic - può causare danni incalcolabili per il nostro territorio". 

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