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Sindacati contro Tua per i tagli sui trasporti: "L'azienda è a rischio"

Fit Cisl e Faisa Cisl denunciano l'aggravarsi delle condizioni per i viaggiatori e gli oltre 1.500 dipendenti e annunciano ulteriori scioperi

Dopo l’incontro avuto con la Tua Spa lo scorso 26 luglio, le organizzazioni sindacali della Fit Cisl e Faisa Cisl denunciano l’aggravarsi delle croniche problematiche che affliggono l’azienda, che mettono a rischio Tua e In House. Per questo, spiegano Alessandro Di Naccio per la Fit Cisl e Luciano Lizzi per la Faisa Cisl, "si è resa indifferibile l’apertura delle procedure per lo sciopero". 

Spiega Di Naccio:

L'azienda continua immotivatamente a indugiare sulle ristrutturazioni dei servizi commerciali sulla tratta Giulianova Teramo L’Aquila Roma e così stiamo perdendo 125 mila euro ogni mese. Addiritturam si vogliono tagliare fino a 1,3 milioni di km di trasporto pubblico locale ai cittadini abruzzesi per coprire economicamente la linea in questione. La strada più breve per rastrellare soldi, secondo la Tua Spa, è quella di peggiorare le condizioni dei dipendenti e dell’utenza e questo non è più accettabile. Solleviamo una questione rinviata da tempo: nel trasporto su gomma si attestano circa 300 mezzi fermi su un totale di 900 a causa di anomalie, guasti o deterioramento per un utilizzo eccessivo, cosa che genera disservizi e soppressioni quotidiane. L’attività manutentiva è ridotta sempre più al minimo ed è stata fortemente depotenziata con l’esternalizzazione presso società private. Con un parco macchine in condizioni così pietose sarà difficile garantire i servizi scolastici che riprenderanno a settembre.

In primo piano, dunque, ci sono i problemi dei cittadini e dei lavoratori, come chiarisce Lizzi:

Sia nel ramo gomma che nel ramo ferro riscontriamo da anni il blocco del turn over. L’azienda non opera affatto una sana economia di gestione, mentre andrebbero incentivati pensionamenti e nuove assunzioni per abbassare il costo del lavoro.

Si vuol fare cassa invece con l’affidamento in sub concessione di quasi 2 milioni di km che comporterà esubero di personale in molti territori. I lavoratori attualmente assegnati alle linee sub concesse saranno trasferiti obbligatoriamente in altre sedi, a discapito degli stessi e delle loro famiglie. Inoltre si va verso una riduzione dei rimborsi previsti per le trasferte, senza il rispetto del contratto nazionale e si trattengono al lavoratore risarcimenti fino a 4 mila euro per un sinistro.

E altri trasferimenti obbligatori saranno previsti da parte di Tua dopo il recesso dal contratto di affitto della sede di Chieti, senza aver preventivamente individuato un’altra sede aziendale nel capoluogo teatino. Già molti lavoratori sono stati interessati da questi trasferimenti obbligatori.

Nel settore del trasporto ferroviario la situazione è altrettanto precaria. Aggiunge Lizzi:

Il parco mezzi è ai minimi termini, si usano spesso treni a gasolio, poco confortevoli e poco rapidi. Nessun riscontro positivo per gli investimenti sulle infrastrutture e vi è persino carenza di mezzi per le squadre addette alla manutenzione lungo linea.

La Fit Cisl e Faisa Cisl si dicono

stanche di aspettare soluzioni che non arrivano. Se la dirigenza aziendale continuerà ad essere così distratta ed inefficace, non ci resta che procedere con lo sciopero. Questi sono problemi che riguardano tutto il territorio abruzzese e trovare soluzioni adeguate sarà un bene per l’intera collettività e per gli oltre 1.500 dipendenti di Tua.

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