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L'impegno per la tutela dell'orso, i fiumi e l'ambiente: il 2019 del Wwf in Abruzzo

L’impegno per la tutela dell’Orso bruno marsicano e del Fratino, le battaglie storiche in difesa dell’ambiente e dei fiumi e le nuove minacce per le montagne abruzzesi al centro dell’azione del Wwf che presenta il bilancio di fine anno

Per quanto riguarda la montagna, però, l'associazione ambientalista boccia gli interventi ipotizzati per il prossimo futuro sulle principali montagne abruzzesi: nuovi impianti di risalata e piste da sci, ad esempio, nei Campi della Magnola (Comune di Ovindoli, Zona di Protezione Speciale “Sirente Velino”), per i quali la Regione ha recentemente dato parere positivo per la valutazione di impatto ambientale; il progetto in cantiere per collegare le piste situate a Passo Lanciano con quelle di località Mammarosa fino ai 1995 metri della cima della Majelletta.

"Come sempre – ha commentato il vice presidente del Wwf Italia Dante Caserta - si tratta di progetti a totale costo pubblico che vanno a distruggere ambienti preziosi per realizzare impianti perennemente in perdita. Solo per gli interventi nel Parco della Majella si parla di molti milioni. Ma come è possibile continuare a sperperare soldi della collettività in impianti di risalita in un territorio che, inevitabilmente, nei prossimi anni sarà sempre meno innevato in conseguenza dei cambiamenti climatici già in atto? Anche chi propone questi impianti è del resto evidentemente consapevole di questa criticità, tant’è vero che prevede la realizzazione di impianti di innevamento artificiale. Sottrarre beni comuni come il suolo o l’acqua per opere che non hanno alcun interesse pubblico né reali benefici per la comunità, in nome di una visione antica e superata dello sviluppo della montagna, non può essere in alcun modo condivisibile. La gestione delle aree montane richiede interventi e linee di programmazione e di investimento legate all’unico bene certo di questi territori: l’attrattività ambientale che peraltro può portare turismo tutto l’anno".

Dalla montagna alla costa per parlare di un altro simbolo della natura abruzzese: il Fratino, piccolo trampoliere che sopravvive sul litorale della nostra regione minacciato dalle attività dell’uomo sempre più invasive. Nel 2019 è proseguito il progetto Salvafratino Abruzzo promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal Wwf Abruzzo. Tantissime le attività di promozione e conservazione a favore della specie che ha segnato nel 2019 un miglioramento rispetto all’anno precedente: 43 nidi individuati lungo gli oltre 100 km di costa con un successo di schiusa del 51%. Numeri tuttavia ancora troppo bassi che impongono anche nei prossimi anni un lavoro sempre più intenso.

Anche nel 2019 il Wwf ha continuato la battaglia contro una delle principali cause di impoverimento della fauna: la caccia. Nelle aree interne è proseguita la battaglia sul metanodotto SNAM e sulla centrale di Sulmona.

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