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Nelle aiuole di via Amiterno piantati gli alberi donati dai forestali - FOTO

Messi a dimora quattro giovani alberi in occasione della campagna “Siamo tutti pedoni”. “Così la città diventa più verde e sostenibile”

Quattro alberi donati al Comune di Chieti dai carabinieri forestali sono stati messi a dimora questa mattina, giovedì 7 aprile, nelle aiuole di via Amiterno, grazie all’adesione al progetto Un albero per il futuro e in occasione della XII campagna nazionale "Siamo Tutti Pedoni" per la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada e per la vivibilità delle città promossa da Centro Antartide, Spi Cgi, Fnp  Cisl, Uilp Uil che si è svolta in 20 città italiane.

Un piccolo evento, in collaborazione con l’assessorato al Verde pubblico del Comune e la polizia municipale, che promuove la diffusione del verde urbano, visto anche come un diritto da preservare per i cittadini.

“La pandemia infatti ci ha restituito una diversa consapevolezza nel vivere la città e lo spazio pubblico, rimettendo in primo piano l’importanza degli spazi di prossimità piacevoli – spiegano Alessia Antenucci SPI Cgil, Vincenzo Traniello Fnp Cisl e Antonio Cardo Uil Uilp - la campagna invita proprio a ripensare agli spazi urbani riscoprendo il verde urbano, la mobilità dolce, la sostenibilità e il benessere di tutti i cittadini ed in particolari degli utenti più vulnerabili della strada, rivedendo la priorità che ad oggi mette ancora in primo piano le automobili e riportando al centro proprio diversi stili di mobilità".

L’edizione di "Siamo Tutti Pedoni" è dedicata particolarmente  agli over65 e al valore degli spazi urbani piacevoli e progettati pensando alla socialità, al benessere e al clima come risposta alle solitudini dei più anziani che durante i due anni appena trascorsi hanno acuito isolamenti e povertà relazionali specialmente in questa fascia di popolazione. 

"Ci piace sempre piantare alberi - dichiara l'assessore Chiara Zappalorto - specie se si tratta di condividere un percorso. L'idea che sta alla base del progetto è quella di creare con altre città italiane un bosco diffuso e vederlo crescere. Sì, perché va detto che le piante sono geo-referenziate, dotate cioè di strumenti sia per seguirne la parabola vitale, sia per accertare che restino dove sono state piantate e dissuadere qualcuno dal prelevarle, perché i Forestali hanno strumenti in grado di localizzare dove si trovano gli alberi del progetto".

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