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Green Francavilla al Mare / Via Nazionale Adriatica Nord

Taglio indiscriminato degli alberi a Francavilla: "Danno economico e un danneggiamento di beni ambientali pubblici"

La denuncia del Co.N.Al.Pa. Abruzzo, che accusa l'amministrazione di "danno paesaggistico, di immagine, biologico, turistico", per aver fatto fare l'intervento da personale non qualificato ed esperto

La delegazione abruzzese del Co.N.Al.Pa. (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio onlus) si scaglia contro il taglio indiscriminato degli alberi  a Francavilla al Mare. "Si stagliano al cielo come spettri - denuncia in una nota - simboli di una desolante Nazionale Adriatica, a Francavilla al Mare, in cui gli alberi sembrano come urlare di dolore e disperazione di fronte alle torture, ai tagli delle chiome, alla eliminazione totale delle gerarchie delle ramificazioni, spogliati di tutto, di dignità, di eleganza, di bellezza". 

L'associazione parla di "male per occhi, per lo spirito e per il turismo. Ebbene si, danno paesaggistico, danno di immagine, danno biologico, danno turistico perchè questo non è per niente un biglietto da visita ma anzi è un monito alla fuga". 

"Ogni anno assistiamo alla devastazione del nostro patrimonio arboreo lungo la Nazionale Adriatica", spiega Dario d'Onofrio, consigliere del Co.N.Al.Pa. Abruzzo. "Un doloroso, inesorabile taglio dei rami dei poveri platani e tigli, che restano mutilati imponendoci questo panorama spettrale proprio all'inizio della primavera, quando le piccole gemme erano già pronte a germogliare per donarci un po' d'ombra dalla calura estiva ed una grande superficie vivente verde, assorbente, che trattiene il particolato del traffico viario".

"La potatura di questi grandi alberi urbani dovrebbe essere svolta da ditte di arboricoltori specializzati con formazione tecnico-scientifica - precisa Annalisa Petrucciani, anche lei consigliera dCo.N.Al.Pa. Abruzzo - e come associazione ci stiamo impegnando tantissimo nella promozione di attenti professionisti degli alberi. Come ci insegnano gli esperti, le alberature urbane non si potano eliminando tutta la chioma con le ramificazioni, ma si interviene in maniera selettiva, preservando la naturalità degli esemplari arborei. La potatura deve migliorare l'albero, eliminando le parti malate, effettuando rimonda del secco. In questo caso, la costante tortura delle motoseghe ha trasformato gli alberi in esemplari innaturali che presentano già molte criticità e che purtroppo non faranno altro che peggiorare. Una corretta potatura aumenta la sicurezza dei cittadini ed evita crolli".

Secondo il coordinamento, si configurerebbero anche un danno economico e un danneggiamento di beni ambientali pubblici, con depauperamento di importanti risorse naturalistiche importanti nella lotta all'inquinamento atmosferico.

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