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Un balcone sul mare alla scoperta dei rapaci: a San Vito nasce l'Osservatorio ornitologico

Firmata la convenzione tra Comune e Stazione Ornitologica Abruzzese. Un punto di osservazione ideale per avvistare rapaci in migrazione che seguono la linea di costa durante lo spostamento

Un balcone speciale per osservare dal mare le migrazioni degli uccelli: è nato l'osservatorio ornitologico di San Vito Chietino. Ieri la firma della convenzione tra il Comune e la Stazione Ornitologica Abruzzese con il sindaco Emiliano Bozzelli, l'assessore Gabriella Mancini e il presidente dell’associazione Massimo Pellegrini. Un posto strategico: proprio ieri, nei pochi minuti della breve cerimonia della firma, sono passati ben tre falchi di palude.

“Grazie alla passione e alla costanza dell'attivista Alessandra Iannascoli  - si legge in una nota della SOA - si è scoperto che il belvedere del paese non è solo uno splendido balcone sul blu del mare Adriatico ma anche un punto di osservazione ideale per avvistare rapaci in migrazione che seguono la linea di costa durante lo spostamento. Tra marzo e aprile, in poche ore, è possibile osservare decine di individui di specie anche rare, dal Falco pescatore all'Albanella minore, dal Falco pecchiaiolo al Nibbio bruno. Molte di queste specie hanno svernato in Africa e ora si stanno spostando con un viaggio di migliaia di chilometri verso il nord Europa dove nidificano. Poi in autunno torneranno indietro e sarà l'occasione per osservarli di nuovo”.

Sul belvedere è stata installata una postazione didattica in cui residenti e turisti potranno prendere informazioni sul fenomeno della migrazione degli uccelli e sulle principali specie osservabili da San Vito.

Oltre all'aspetto della divulgazione la SOA curerà quello più prettamente scientifico. La costa dei trabocchi e la via verde hanno così un altro elemento di attrattiva per turisti amanti della natura. In Nord Europa sono milioni gli appassionati di bird-watching e ci sono addirittura agenzie di viaggio specializzate in tour alla scoperta di animali e piante del Mediterraneo. Solo la conoscenza approfondita dei luoghi e la loro conservazione – concludono gli attivisti - permetterà di sviluppare un turismo attento fondato su un uso durevole del territorio”.
 

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