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Nasce l'assessorato all’Ambiente e alla Transizione ecologica, la sostenibilità cardine dell'azione amministrativa

Il gruppo consiliare Pd ha presentato un ordine del giorno sulla "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ecologica" per coinvolgere i cittadini nel rispetto dell'ambiente

Chieti è il primo Comune in Abruzzo e fra i primissimi in Italia, a rinominare l’assessorato all’Ambiente con la dicitura “assessorato all’Ambiente e alla Transizione ecologica”.

È stato annunciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa per presentare l'ordine del giorno presentato dalla consigliera del Partito Democratico Valentina De Luca sulla "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ecologica". 

Un provvedimento, già recepito dall'amministrazione, con l'obiettivo di

esercitare un’azione di sensibilizzazione civica e costituzionale, affinché amministrazione e cittadini siano parte attiva ed esemplare di una effettiva 'conversione ecologica' delle loro azioni e decisioni, nella convinzione che sia necessaria una comune concreta attenzione a tutte le implicazioni sociali, economiche, ambientali, costituzionali, esistenziali dei fenomeni dei cambiamenti climatici e del degrado ecologico degli ecosistemi.

A illustrare i punti chiave delle politiche ambientali dell’amministrazione il sindaco Diego Ferrara, l’assessore comunale all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Chiara Zappalorto, la consigliera De Luca, il capogruppo del Partito Democratico Filippo Di Giovanni e Massimiliano La Rovere, che ha lavorato alla stesura del documento, e gli altri consiglieri.

“La sostenibilità e la preservazione dell’ambiente - dice il sindaco Ferrara - sono obiettivi centrali della nostra legislatura, attraverso una serie di interventi, che non si limitano alla cura del verde, ma promuovono anche la sostenibilità a vari livelli. Uno di questi è la mobilità, l’efficientamento energetico, ma vogliamo segnare il passo a questo nuovo modello di sviluppo che ci metterà al pari delle realtà europee più evolute. Per tali ragioni, ringrazio chi ha collaborato all’ordine del giorno che mette insieme delle sensibilità e un entusiasmo che, sono certo farà da valore aggiunto alla nostra azione. Per quanto riguarda la nuova denominazione, sposa in pieno la volontà di perseguire tale transizione fra i punti fondamentali della nostra legislatura ed è messa nero su bianco nelle linee di mandato dell’amministrazione”.

“Ci sono due aspetti importanti, i temi e i tempi – aggiunge Filippo Di Giovanni, capogruppo Pd – Per quanto riguarda i tempi siamo alla vigilia della scadenza del Recovery Fund e del piano Next Generation, in cui i processi di transizione ecologica sono collegati anche a transizioni digitali, perché si tratta di due settori che devono essere moderni per rendere i Paesi e l’azione amministrativa al passo con i tempi. Sono temi centrali di tutto il piano europeo che ci dovrà portare fuori dalla pandemia. Con questo impegno siamo perfettamente in tempo a fare la nostra parte applicando uno degli strumenti in arrivo dall’Europa”.

“L’Ambiente è la dimensione più importante su cui agire, per via della progressiva compromissione degli ecosistemi terrestri la cui salute è anche alla base della nostra economia e qualsiasi governo deve dare valore a questa lotta, a partire dal locale", illustra la consigliera Valentina De Luca.

"Per un Comune - puntualizza - dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ecologica significa coinvolgere i cittadini nella consapevolezza della situazione, mobilitarli affinché facciano tutto il loro possibile per contrastare il surriscaldamento e guarire il pianeta, ogni singola azione nel nostro piccolo ha un’eco importante nelle nostre città, nazioni, continenti. Oggi l’amministrazione rende chiara questa consapevolezza e si impegna perché tutte le azioni non vadano ad aumentare le emissioni di Co2 e si concentrino su mobilità sostenibile e transizione ecologica. Accadrà anche coinvolgendo anche le giovani generazioni per arrivare alle loro famiglie e cambiare le abitudini della comunità. A tutto questo diventa priorità nell’agenda amministrativa e anche occasione di partecipazione attiva oltre che sostenibile”.

“Si pone il primo mattoncino di una pianificazione strategica che pone le basi per avere obiettivi coniugati al 2030 e al 2050 – aggiunge Massimiliano La Rovere – azione che è parte di una visione strategica per il futuro di Chieti che si aggancia a un piano ambientale preso come impegno nella scorsa campagna elettorale. È una scelta concreta, perché le ricerche più recenti riferiscono che i danni derivanti da mali ambientali possono incidere fino al 10% del pil. Per questo non è dunque solo un atto ambientalista, ma una scelta amministrativa, perché il compito principale di un governo è prevenire i problemi, non crearli”.

“L’obiettivo è rendere la città più vivibile e sostenibile, pronta a risollevarsi nel post pandemia – conclude l’assessore Chiara Zappalorto – Lo faremo potenziando la differenziata, contenendo gli sprechi e creando la sinergia con le istituzioni scolastiche perché avremo l’esigenza vera di vivere gli spazi all’aperto e rendere il nostro territorio più fruito e fruibile come l’Europa ci invita a fare”.

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