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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Goletta Verde: "Mare inquinato in due punti campionati in provincia di Chieti, assenti gli avvisi ai bagnanti"

Otto i punti campionati dai volontari lungo le coste abruzzesi a luglio: quattro quelli oltre i limiti di legge. Il più inquinato si trova presso la foce del fiume Alento a Francavilla al Mare

Quattro punti sugli 8 campionati sono oltre i limiti di legge, due dei quali sul litorale chietino: sono i risultati delle analisi dei campioni d'acqua prelevati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde sulle coste dell’Abruzzo e presentati oggi da Legambiente.

I prelievi sono stati effettuati lungo le coste abruzzesi lo scorso 18 luglio in quattro punti  della provincia di Chieti, in due nella provincia di Teramo e in altrettanti in quella di Pescara: tre prelievi sono stati eseguiti alle foci di fiumi e cinque a mare.

Oltre i limiti di legge secondo il giudizio di Goletta Verde sono risultati in provincia di Chieti il punto presso la foce del fiume Alento a Francavilla a mare, unico giudicato "fortemente inquinato" (con Escherichia coli oltre i limiti di legge) e il punto a mare di fronte la foce del fiume Feltrino nel comune di San Vito Chietino, giudicato "inquinato". Entro i limiti la foce fronte foce canale (contrada la Foce) a Rocca San Giovanni e il tratto alla foce del torrente Buonanotte tra Vasto e San Salvo.

Nelle altre due province sono risultati inquinati il punto presso la foce del Vibrata al confine tra i comuni di Martinsicuro e Alba Adriatica (Teramo) e quello presso la foce del Saline tra i comuni di Montesilvano e Città Sant'Angelo nella provincia pescarese.

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"I campionamenti di Goletta Verde - è stato ribadito in conferenza stampa - non si vogliono sostituire ai dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Se, infatti, i dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da un’insufficiente depurazione, arriva in mare". 

Le foci di fiumi e torrenti che sfociano in mare sono risultate ancora il tallone d'Achille delle coste abruzzesi in quanto spesso veicolo di cariche batteriche con elevate concentrazioni che minacciano la salubrità delle acque marino costiere. Un problema, quella della scarsa o assente depurazione, che arriva dall'entroterra ma che reca danni alle attività dei Comuni lungo la costa che a detta di Legambiente dovrebbero prestare più attenzione anche all'informazione ai bagnanti: "In nessuno degli otto punti campionati dai volontari di Legambiente - riferiscono - è stata avvistata la cartellonistica relativa alla qualità delle acque che dovrebbe essere obbligatoria ormai da diversi anni. Per di più in due delle tre foci monitorate manca anche il divieto di balneazione, altro elemento importante per avvisare le persone dei potenziali pericoli lungo la costa". 

"Il fatto che almeno un punto nelle tre province della regione Abruzzo, analizzato dai volontari di Legambiente, ha ricevuto un giudizio negativo non può far altro che alzare ancor di più l’asticella dell’attenzione sullo stato dei mari che bagnano le nostre coste – commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo - . In particolare occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui che dalle foci dei fiumi e dei torrenti sfociano in mare. Il mare e il turismo sono degli asset fondamentali per tutto l’Abruzzo e dobbiamo necessariamente accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione dei nostri impianti in modo da fare il salto di qualità richiesto”.  

"Con le nostre analisi delle acque, prelevate e campionate in punti critici, non ci vogliamo sostituire al lavoro delle autorità ma vogliamo affiancare il lavoro svoto sulla qualità delle acque dei nostri mari. Mare che, troppo spesso, soffrono a causa dell’assenza di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali - afferma Federica Barbera, portavoce Goletta Verde -  L’incontro di oggi ha rappresentato un’occasione per parlare anche del progetto Life Delfi che ha come obiettivo la mitigazione delle interazioni tra specie a rischio, come i delfini, e la pesca professionale. Per ricordare l’importanza di tutelare la preziosa biodiversità marina, nel primo pomeriggio di oggi una tartaruga verrà rilasciata durante una veleggiata verso l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano". 

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