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Comuni ricicloni: Fara San Martino migliore della provincia

Ortona è il comune più riciclone sopra i 10.000 abitanti con il 65% di raccolta differenziata, Chieti si ferma al 50,66%

L'edizione 2016 di Comuni Ricicloni lascia ben sperare per un Abruzzo libero dai rifiuti. Crescono infatti i comuni ricicloni e arrivano ad 81 quelli che superano il 65% di raccolta differenziata e crescono anche i comuni Rifiuti free, ossia quelli che oltre ad essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento, producendo meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato. In Abruzzo un comune su 4 è riciclone e la media regionale cresce al 49,30%

Balsorano, in provincia dell’Aquila è il comune che ricicla di più con il 94,09%, seguito da Acciano e Cellino Attanasio. La provincia di Chieti è quarta grazie a Fara San Martino che ha raggiunto il 79,22% di differenziata. Nella top ten (dal 7° al 10° posto) troviamo anche Orsogna, Palena, Tornareccio e Monteferrante. Fra i dodici Comuni 'rifiuti free' dell'Abruzzo spiccano, oltre a Palena e Orsogna, Crecchio, Archi, Vacri, Tollo e Casalincontrada.

Ortona è il comune più riciclone sopra i 10.000 abitanti con il 65% di raccolta differenziata, assieme a Cepagatti e Pineto.
La città di Chieti si ferma al 50,66%, seconda tra i quattro capoluoghi abruzzesi, a Teramo (62%) ma molto prima dell’Aquila (32%) e Pescara (29%). Comuni ricicloni 2016_provincia Chieti-2

“Ora la vera scommessa – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo - è quella di far diventare tutto l'Abruzzo 'Rifiuti free' attraverso l'ulteriore crescita della raccolta differenziata, la tariffazione puntuale, l’aumento dei costi di discarica e un sistema impiantistico che metta al centro l'economia circolare e punti all'autonomia regionale. Quella dei Comuni ricicloni e dei Rifiuti free è una rivoluzione e una riforma anti-spreco che dimostra quanto l’economia del riciclo è già in parte in atto. Abbiamo comuni virtuosi nella raccolta differenziata ed eccellenze che hanno quasi annullato la necessità di smaltimento di quasi tutti i rifiuti normalmente prodotti.

E' ora di traghettare – aggiunge - i tanti comuni ricicloni verso la nuova sfida della riduzione del secco residuo da avviare in impianti di incenerimento e in discarica, per accompagnarli verso la rottamazione di questo sistema impiantistico che ha caratterizzato gli anni '90 e 2000. Per realizzare ciò oltre all’impegno delle amministrazioni e dei cittadini, è però importante che anche la politica faccia la sua parte attraverso l’introduzione di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala, replicando le buone pratiche su tutto il territorio e definendo un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti”.
 

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