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Legambiente raccoglie firme contro la cementificazione e racconta nel dossier il caso Megalò

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In Abruzzo l’emblema è il Megalò. “Uno dei più grandi centri commerciali d’Italia sorto sulla naturale cassa d’espansione del fiume Pescara vincolata a in edificabilità” sottolinea Legambiente. 35 ettari di superficie totale coperti, 2800 posti auto, 110 negozi, 9 multisale con 2000 posti, 5 ettari di parco fluviale prossimo venturo, 3 piazze interne, 8000 metri quadrati di supermercato, 800 lavoratori, 1300 persone che hanno contribuito alla sua costruzione, un bacino di utenza stimato in 475.000 persone. “Era difficile pensare così in grande, invece, l’Abruzzo ha voluto fregiarsi di un ipermercato tra i più grandi d’Italia – sottolinea ancora -  Il dato incontestabile è che Megalò un primato ce l'ha: è probabilmente l'unico ipermercato con gli argini. Vere e proprie dighe alte quasi 11 m che circondano buona parte dell'immensa area commerciale per preservarla da eventuali esondazioni del vicino fiume Pescara. Il perché è chiaro: l'immensa spianata dove sorge il nuovo centro commerciale è infatti stato indicato dalla regione Abruzzo come ‘ad alto rischio esondazione’. Ma non basta. Stanno per arrivare Megalò 2 e 3 mentre, poco più in là, si intravedono anche le vasche di laminazione, un’altra faraonica opera che d’improvviso è divenuta necessaria e che costerà almeno 50 milioni di euro anche se nessuno sa chi si dovrà occupare della manutenzione Un’opera che potrebbe non essere del tutto scollegata con il centro commerciale Megalò, costruito nel 2005, e che ora si avvia verso la fase 2 con un raddoppio di aree da cementificare e adibire a grande distribuzione. Si parte da un rafforzamento degli argini. La paura è il fiume potrebbe creare seri pericoli, tanto che dopo il 2013 (anno della più grossa piena dopo il 1992) si è fatto strada il progetto delle vasche di laminazione, gigantesche piscine destinato al contenimento delle acque di piena. In realtà l’area di Megalò, lasciata sgombra, sarebbe stata la naturale “vasca di laminazione” a costo zero”.

Ed ora che il progetto diventa ogni giorno più reale cresce anche l’opposizione. “Centro commerciale, nuova viabilità extraurbana, argine e parcheggi - denunciano gli ambientalisti - non sono mai stati sottoposti a preventiva valutazione d’impatto ambientale, in virtù della esenzione stabilita da una legge regionale rimasta in vigore solo per 4 mesi e comunque non applicabile, essendo in contrasto con la normativa statale e comunitaria”.

"IL MEGALO' TRA I 10 EDIFICI PIU' PERICOLOSI"

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