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Il ruolo del ferro su Covid e long-Covid: la scoperta delle università di Chieti e Teramo

Il team di ricercatori ha evidenziato un ruolo funzionale del metabolismo del ferro nei pazienti affetti da Sars-Cov-2 e anche una volta che l'infezione è superata

Importante scoperta sul ruolo del ferro nel Covid-19 e nel long-Covid, grazie a un team di ricercatori delle università di Teramo e d'Annunzio di Chieti-Pescara. Il team di ricercatori dell’unità di ricerca di Biochimica e Biologia molecolare dell’università di Teramo coordinato dal professor Enrico Dainese, in collaborazione con l’unità di Biochimica clinica e Biologia molecolare della d’Annunzio di Chieti-Pescara coordinata dal professor Vincenzo De Laurenzi, e con le Uoc di Malattie infettive e di Pneumologia dell’ospedale S.S. Annunziata di Chieti, è riuscito a evidenziare un nuovo ruolo funzionale del metabolismo del ferro nella patologia Covid-19.

I ricercatori hanno individuato un’alterazione di proteine fondamentali per il metabolismo del ferro nei pazienti infetti dal Sars-Cov-2 e anche in pazienti affetti dal long-Covid, condizione che si presenta in un’ampia percentuale di pazienti che manifestano una sintomatologia variabile anche dopo la risoluzione dell’infezione. Studiando le cellule del sangue di questi pazienti i ricercatori hanno evidenziato significativi cambiamenti dei livelli delle proteine coinvolte nel metabolismo del ferro. Gli autori del lavoro spiegano come tali proteine sarebbero responsabili di un duplice meccanismo: da una parte di contrastare gli effetti dell’alterazione del metabolismo del ferro dovuti all’infezione e dall’altra di attivare la 5-lipossigenasi. Questo enzima rappresenta, insieme alla cicloossigenasi, il principale bersaglio di molecole anti-infiammatorie impiegate a scopo terapeutico. L’attivazione dell’enzima risulterebbe così coinvolta nell’eccessivo rilascio di mediatori dell’infiammazione responsabili della famosa tempesta citochinica molto pericolosa nelle forme gravi di Covid-19.

Il lavoro, pubblicato dalla prestigiosa rivista International Journal of Molecular Science evidenzia nuovi aspetti e individua possibili nuovi biomarcatori da indagare ulteriormente per la patologia Covid-19 e per il long-Covid. Il professor Enrico Dainese sottolinea che «tali risultati rappresentano un importante tassello nella comprensione dei meccanismi molecolari della patologia nei pazienti affetti dal Covid-19 e dal long-Covid. Inoltre – aggiunge Dainese – suggerisce ulteriori studi per individuare nuove strategie terapeutiche in patologie infiammatorie acute e croniche, degenerative e tumorali, oltre che nelle infezioni virali».

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