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"Gioca per la sicurezza": il progetto dell'università D'Annunzio legato al mondo dello sport

Il progetto Safe place safe play si rivolge a tutte le società e associazioni sportive abruzzesi per dare vita a un movimento in grado di rispondere con un nuovo approccio al tema degli abusi nello sport minorile

Favorire la consapevolezza, in ambito sportivo, della necessità di cambiamento e di trasformazione della mentalità nei confronti dell’esposizione dei minori alle diverse forme di violenza e abuso che possono perpetrarsi in questo contesto e degli effetti negativi che possono incidere su un armonico sviluppo psicologico e fisico: è questo l’obiettivo del progetto Safe place safe play che si rivolge a tutte le società e associazioni sportive abruzzesi per dare vita a un movimento in grado di rispondere con un nuovo approccio al tema degli abusi nello sport minorile.

Sono già quaranta le società che hanno aderito al progetto e che da settembre saranno coinvolte nelle attività a loro dedicate:  percorsi di capacity building rivolti a educatori, dirigenti e tecnici sportivi, percorsi educativi di sensibilizzazione rivolti a dirigenti, educatori/tecnici sportivi e genitori; empowerment dei giovani atleti.

Il progetto nasce infatti dalla lunga esperienza e dalle competenze che già hanno unito tante realtà del territorio: l’università d’Annunzio, capofila del progetto, l’Associazione Focolare Maria Regina Onlus e l’Associazione di volontariato “L’Angelo Custode”, il Coni Abruzzo, tre assessorati (Salute, Famiglia, Pari Opportunità e Politiche Sociali) e la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, il Gruppo Antiviolenza (Gav) della Procura di Pescara e l’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo.

“C’è però ancora tempo per aderire. Per questo motivo, con la campagna 'Gioca per la Sicurezza' vogliamo rinnovare il nostro appello alle tante società sportive abruzzesi – commenta Maria Cristina Verrocchio, coordinatrice del progetto – Entrare a far parte del progetto Safe Place Safe Play significa costruire insieme un ambiente sicuro per fare sport, promuovere il benessere degli atleti, garantire ai loro genitori un ambiente sano, diventare parte attiva di un network regionale”.

“Safe Place Safe Play, progetto realizzato con il contributo del Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha iniziato le sue attività lo scorso aprile – prosegue la Prof. Maria Cristina Verrocchio. La rete interistituzionale regionale di attenzione e protezione che abbiamo costituito sta mettendo in campo davvero tante attività. Oltre a quelle destinate alle società sportive  è in fase di stesura un codice etico e di condotta e un documento di policy in materia di abusi sui minori nello sport . Stiamo lavorando per implementare un’ app dedicata al tema, per comunicare costantemente  le nostre attività e per dare visibilità alle società sportive che ne fanno parte e , a fine progetto, organizzeremo un convegno accreditato Ecm. Credo che davvero questo progetto possa essere considerato un’occasione unica per la nostra regione: solo uniti potremo costruire un ambiente sicuro per i nostri giovani e contribuire al loro benessere.

Tutte le informazioni sul progetto, sono reperibili sul sito all’indirizzo web mentre è possibile scarficare qui la scheda di adesione.


 

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