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L'università d'Annunzio lancia il progetto “Safe Place Safe Play”: costruire un ambiente sicuro per praticare sport

Venerdì 17 giugno è in programma il primo tavolo di lavoro tra le istituzioni

Costruire un ambiente sicuro per praticare sport. È questo l'obiettivo di “Safe Place Safe Play” il nuovo progetto lanciato dall'università “d’Annunzio”.

Venerdì 17 giugno, dalle ore 10 alle 13, nell’aula multimediale del rettorato si svolgerà il primo tavolo di lavoro interistituzionale finanziato dalla Presidenza del consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche della Famiglia nell’ambito dell’avviso pubblico “per il finanziamento di progetti per la protezione ed il sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale” (Linea D “Prevenzione, protezione e supporto alle vittime di violenza e maltrattamento in ambito sportivo”).

Nell’incontro di venerdì sarà costituita una rete interistituzionale regionale di attenzione e protezione per condividere esperienze, criticità, strategie di prevenzione e sviluppare un codice etico e di condotta e un documento di policy, con l’obiettivo di promuovere iniziative a favore della tutela dei minori in ambito sportivo contrastando qualsiasi forma di violenza e adottando buone prassi in tema di prevenzione.

"Il network istituzionale - spiega la professoressa Maria Cristina Verrocchio, docente di Psicologia clinica della 'd’Annunzio' e coordinatrice del progetto - prevede la partecipazione di referenti dei tre enti attuatori del progetto, cioè l’università, l’associazione Focolare Maria Regina Onlus e l’associazione di Volontariato L’Angelo Custode, e di altri partner locali individuati come soggetti strategici per favorire l’attuazione delle azioni progettuali. Tra questi, saranno presenti i referenti del Tribunale per i minorenni de L’Aquila, del Gruppo antiviolenza (Gav) della Procura di Pescara, del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, del Coni Abruzzo, degli Assessorati alla Salute, Famiglia, Pari Opportunità e Politiche Sociali della regione Abruzzo, dell’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo”.

Maria Cristina Verrocchio fa sapere inoltre che da settembre "inizieranno le attività progettuali con le società sportive abruzzesi, coinvolgendo dirigenti, allenatori, genitori e giovani atlete e atleti. Sono previsti incontri di formazione sull’abuso in ambito sportivo e su come intervenire diretti allo staff delle società sportive, laboratori esperienziali con ragazze e ragazzi, formazione di giovani psicologi che diventeranno parte attiva del progetto realizzando percorsi di sensibilizzazione sul territorio. Al progetto hanno aderito numerose società sportive del territorio ma - conclude la professoressa Verrocchio - ci sono ancora posti disponibili”. 

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