Vito Di Battista presenta il suo primo romanzo "L'ultima diva dice addio" a San Vito e Lanciano
“L’ultima diva dice addio” di Vito Di Battista, edito da Sem, sarà presentato sabato 17 marzo, alle ore 18.30, nella sala consiliare del Comune di San Vito Chietino (largo Altobelli 1), e domenica 18, alle ore 18, nella sala convegni della biblioteca regionale Salvucci di Lanciano (via dei Frentani 30). Durante gli incontri, l'autore dialogherà con Marco Nardini. Sono previste letture di Eva Martelli e interventi musicali di Claudia Bucco e Mauro di Battista (voce), Roberta Bucco al piano.
L’autore: nato nel 1986 a San Vito Chietino, Vito di Battista ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II di Lanciano, per poi trasferirsi a Firenze, dove si è laureato in Italianistica, scegliendo una tesi su Romain Gary, Tarjei Vesaas e J.M. Barrie. Dopo essersi spostato a Bologna, ha ottenuto la laurea magistrale in Letterature comparate, con una tesi su Ted Hughes, Sylvia Plath e Hart Crane. Attualmente, vive e lavora a Bologna. Nel 2012, grazie a un suo racconto, è stato selezionato per il Cantiere di Scritture Giovani del Festivaletteratura di Mantova. Collabora con la rivista letteraria «Nuovi Argomenti» e partecipa all'organizzazione del festival letterario Garp Under 30. Questo è il suo primo romanzo.
Il libro: È la notte di capodanno del 1977 quando Molly Buck, stella del cinema di origine americana, muore in una clinica privata alle porte di Firenze. Davanti al cancello d’ingresso è seduto un giovane che l’attrice ha scelto come suo biografo ufficiale. È lui ad avere il compito di rendere immortale la storia che gli è stata data in dono. E forse molto di più. Inizia così il racconto degli eventi che hanno portato Molly Buck prima al successo e poi al ritiro dalle scene, lontana da tutto e da tutti nella casa al terzo piano di una palazzina liberty d’Oltrarno, dove lei e il giovane hanno condiviso le loro notti insonni. Attraverso la maestosa biografia di un’attrice decaduta per sua stessa volontà, “L’ultima diva dice addio” mette in scena una riflessione sulla memoria e sulla menzogna, sul potere della parola e sulla riduzione ai minimi termini a cui ogni esistenza è sottoposta quando deve essere rievocata. Un romanzo dove i capitoli ricominciano ciclicamente con le stesse parole e canzoni dell’epoca scandiscono lo scorrere del tempo, mentre la biografia di chi ricorda si infiltra sempre più nella biografia di chi viene ricordato.