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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Teatro stabile d'Abruzzo: tournée in Sud America con lo spettacolo "Familia Paone"

Una storia di italianità cofinanziata dal Cram e portata in scena dagli attori e registi Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini: date in Argentina, Uruguay e Paraguay

È stato presentato nella sala Silone dell’Emiciclo, all’Aquila, lo spettacolo “Familia Paone” di Stefano Angelucci Marino, prodotto dal Tsa (Teatro stabile d'Abruzzo) in collaborazione con il Teatro del Sangro, che andrà in scena in Argentina, Uruguay e Paraguay dal 20 novembre 2022 al 5 gennaio 2023.

La tournée di “Familia Paone” è cofinanziata dal Cram, patrocinata e promossa dal Mic (tournée all’estero), Comites Rosrarioe Fedamo (Federazione associazioni abruzzesi in Argentina) diretta dal cav. Marcelo Castello.

“Familia Paone” nasce dall’esperienza teatrale vissuta in Sudamerica (Argentina, Uruguay e Paraguay) dal 2014 a tutt’oggi dagli attori e registi Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini grazie a tre produzioni (“Tanos” 2016, “Arturo lo chef” 2018, “Hermanos” 2019) realizzate con il Teatro stabile d’Abruzzo. I due artisti, dopo essere entrati in contatto diretto con la prima, seconda, terza e quarta generazione dei migranti italiani e abruzzesi, sentono ora l’urgenza di affrontare il tema del recupero dell’italianità da parte dei discendenti. Mai come in questa epoca pare emergere il bisogno di un recupero d'identità da parte dei giovani e meno giovani italiani di origine, un recupero che si esprime come desiderio di conoscere la propria storia, le proprie radici. Un recupero che matura proposte positive (frequentare corsi, stage universitari o lavorare in aziende italiane) e che produce anche corti circuiti negativi. È per questo che “Familia Paone” si basa su una drammaturgia originale, ispirata dai romanzi del realismo magico della letteratura latinoamericana, frutto della rielaborazione del materiale prodotto dal processo di ricerca artistica degli artisti coinvolti.

Nove personaggi, membri della stessa famiglia italoargentina, incrociano le loro vite segnate dallo sradicamento e dalla perdita di identità. Un racconto come un fiume in piena da una generazione all’altra, da un modo di vivere (e di intendere la vita) all’altro, tutti con il fardello di una identità sospesa. Questa è una storia di integrazioni mancate e amori appassiti, un storia che distrugge e consuma. È la storia della Familia Paone, quattro generazioni in Argentina di maschi italiani con mogli al seguito. In una girandola di incontri e scontri familiari, ognuno proverà a convincere Emanuele Paone, il figlio più piccolo dell’unica coppia che è riuscita a mettere al mondo un erede, ad accettare una importante offerta di lavoro ricevuta. Ne esce fuori uno spaccato in parte comico, in parte tragico. Per la precisione tragicomico.

I componenti del clan Paone raccontano e vivono tensioni, splendori e miserie di una certa italianità in Latinoamerica. Nove maschere antropomorfe che permettono la trasfigurazione. Un particolare codice espressivo nato dalle suggestioni create dai murales e dai “bamboloni” della Boca, il celebre barrio porteño contraddistinto da una forte impronta italiana.L’utilizzo di diversi linguaggi, l’italiano, l’abruzzese, lo spagnolo e il cocoliche (lo spagnolo italianizzato degli emigranti), a confermare gli incontri-scontri culturali e territoriali. Dialoghi semplici, diretti, scarni. Questi gli elementi formali scelti per raccontare una storia di italiani senza patria.

“Le nostre istituzioni culturali hanno la lungimiranza di comprendere come la presenza di milioni di abruzzesi nel mondo costituisca una risorsa di riferimento, pronti a seguirci, ad andare a teatro e a presenziare le nostre produzioni nel desiderio di conoscere la propria storia e le proprie radici", ha commentato il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, che è anche presidente del Cram.

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