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“To Bee or not To Bee”: le api protagoniste del convegno organizzato dal Wwf

Al termine del convegno (ingresso libero fino a esaurimento posti) verrà inaugurata la mostra “Bee Safe” sulla tutela degli impollinatori

Un convegno e una mostra per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. Martedì 18 aprile gli impollinatori, e in particolare le api, insieme ad alcuni qualificati esponenti di una agricoltura rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo, saranno protagonisti, per iniziativa del Wwf Chieti-Pescara nelle sale del Museo universitario. 

Si comincia alle 17 in auditorium con il convegno “To Bee or not To Bee”. Il titolo, mutuando il famosissimo “essere o non essere” (in inglese to be or not to be) dell’Amleto di Shakespeare, vuole porre l’attenzione sulle api (in inglese Bee) e sul loro ruolo fondamentale, insieme agli altri impollinatori, per la biodiversità e per l’alimentazione dell’umanità. Ne parleranno, anche attraverso l’illustrazione di esempi virtuosi di coltivazioni e lavorazioni capaci di salvaguardare la biodiversità, la sicurezza dei raccolti, l’ambiente e la nostra stessa salute, Franco Ferroni Coordinatore della Coalizione #CambiamoAgricoltura e Responsabile Agricoltura del Wwf Italia; Cecilia Chiavaroli dell’Azienda Agricola Bio Chiavaroli; Francesco Zappacosta dell’Azienda Bio Zappacosta; Camillo Zulli, direttore della Bio Cantina Orsogna; Fernando Di Fabrizio, Direttore dell’Oasi Wwf e Riserva regionale naturale “Lago di Penne”, il tutto affidato al coordinamento di Irma Castelnuovo, responsabile agricoltura per il Wwf Chieti – Pescara. 

Al termine del convegno (ingresso libero fino a esaurimento posti) verrà inaugurata la mostra “Bee Safe” sulla tutela degli impollinatori con una serie di pannelli illustrativi, a cura del Wwf, che saranno sistemati nelle sale espositive del Museo. Seguirà una degustazione gratuita di vini biologici offerta dalla “Bio Cantina Orsogna”. 

"Con il convegno e con la mostra - sottolinea Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti-Pescara - vogliamo porre l’accento sulla attuale grave situazione di crisi degli impollinatori e sui rischi che, di conseguenza, subiscono l’agricoltura e la nostra stessa salute. Quasi il 90% delle piante selvatiche con fiore e l’80% delle 1.400 piante che ci danno cibo e prodotti dell’industria hanno bisogno dell’impollinazione da parte di api domestiche e selvatiche, ma anche di vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli e altri vertebrati. Un vero e proprio esercito con oltre 20mila specie di animali che insieme garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale. La distruzione degli habitat, l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici stanno mettendo in pericolo questi preziosi alleati e quindi anche la biodiversità". 

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