"U battezz di Toruccio": teatro dialettale al Fenaroli di Lanciano
Domenica 13 gennaio, alle ore 17, al teatro Fenaroli di Lanciano, c'è lo spettacolo dialettale "U battezz di Toruccio", di Germano Benincaso, portato in scena dalla compagnia Amici dell'Arte di Lucera (Foggia)
Il testo scritto dall’autore lucerino con il quale si apre la quarantanovesima Stagione Teatrale degli Amici dell’Arte tratta un argomento molto attuale e molto dibattuto: la fecondazione artificiale. Tomasino, il protagonista della commedia, è combattuto tra il desiderio di avere un figlio e l’impossibilità di poterne generare. Vincendo l’opposizione dalla madre (Mafalda), donna legata alle tradizioni e contraria ai moderni sistemi di procreazione, Tomasino si lascia convincere dalla moglie (Jennifer) a rivolgersi ad una clinica specializzata nella medicina della riproduzione e, facendo ricorso ad un donatore anonimo, i due coniugi riescono a concepire e a far nascere il figlio tanto desiderato: “Salvatore”, detto “Toruccio”.
La vicenda prende inizio il giorno del battesimo di “Toruccio”: nel corso della cerimonia verifica uno spiacevole imprevisto con numerosi colpi di scena che si susseguono durante le due ore di spettacolo. Il finale a sorpresa lascia lo spettatore con il fiato sospeso fino alla chiusura del sipario.
Nonostante l’argomento molto serio, non mancano anche in questa opera le battute e le risate che fanno parte del repertorio degli Amici dell’Arte, ma – come è giusto che sia – il testo propone allo spettatore uno spunto di riflessione su questo tema per il quale non si è ancora trovata una adeguata e condivisa normativa.
Il lavoro, ricco di numerosi colpi di scena, vede impegnati 11 attori: Arturo Monaco, Marcella Cogato, Lina Carratù, Lello Spagnuolo, Maria Strazioso, Domenico Tutolo, Ida Salvatore, Luigi Granieri, Antonio Cuppone, Michele Ieluzzi e Luigi Follieri, oltre al soprano Annarita Di Giovine Ardito che, accompagnata al pianoforte dal maestro Giuseppe Marzano,esegue dal vivo un brano di grande suggestione e grande coinvolgimento emotivo.
La regia dello spettacolo è stata curata da Germano Benincaso, Tecnici Paolo Monaco e Gianni Maglia, Sarta di scena Anna Dotoli, Assistente alla Regia Maurizio Pompi, Introduzione di Dino Russo.