Spettacoli teatrali al Fenaroli di Lanciano dal 6 all'8 settembre
Da martedì 6 a giovedì 8 settembre tre spettacoli teatrali curati dal Teatro Studio di Lanciano per la regia di Rossella Gesini in programma al teatro Fenaroli, nell'ambtio del cartellone delle Feste di Settembre.
Il primo appuntamento è martedì alle 21 con L’Anniversario, dove un gruppo di agiati e “carissimi” amici vengono invitati a cena dall’amico Charles e dalla moglie Myra per festeggiare il decimo anniversario di matrimonio. Uno sparo, sangue, sparizioni, una pentola vuota, un cestello del ghiaccio senza ghiaccio agitano la scena... Come reagiranno i commensali quando si renderanno conto del rischio di essere coinvolti in uno scandalo? Tutti vanno alla ricerca della propria verità, portando allo scoperto i vizi e le debolezze del loro mondo tra bugie, equivoci , malintesi e chiacchiere e pettegolezzi.
Mercoledì, sempre alle 21, è il turno di Otello tratto da Shakespeare, una pièce che ci racconta come tutti siamo vittime di una parte di noi stessi che ci rende vulnerabili e autodistruttivi, e in ognuno di noi esiste quella parte oscura e non risolta che ci fa precipitare nel vuoto e nell’oscurità. Basta un nulla per trasformare una roccia in polvere e mettere l’uomo di fronte al suo “dubbio”, al sospetto, che come una coscienza parallela spacca in due l’uomo facendolo precipitare nella schizofrenia.
Giovedì, sempre alle 21, chiude il ciclo Salomè, tratto dalla versione drammaturgica, ad opera di Oscar Wilde, del celebre episodio biblico. Lo spettacolo rappresenta il potere funesto del desiderio che si articola e manifesta in intensi giochi di sguardi. La passione, alimentata e preceduta dalla vista, può essere negata soltanto dalla forza morale di Iokanaan, che sul punto di cadere in tentazione, sceglie di rifugiarsi coprendosi gli occhi con una benda che diventa suo tratto distintivo. Il buio dell’antica cisterna, prigione del profeta, racchiude in sé i tratti più oscuri dei singoli personaggi del dramma: è epifania della coscienza di Erode, attraverso le parole del vaticinio, è sede dell’insaziabile smania di Salomè, è riflesso della colpa adultera di Erodiade. Come nella principessa arde l’ossessione per la bocca di Iokanaan, così Erode è appagato soltanto da Salomè e dalla sua sensuale danza. Tuttavia, nel tragico compiersi della trama, ciascun amante sarà funesto per l’amato.