"Lisistrata" di Aristofane in scena al teatro Marrucino
Venerdì 11 marzo alle ore 21 al teatro Marrucino va in scena il quarto spettacolo della rassegna di teatro dialettale Premio Marrucino 2022: "Lisistrata” di Aristofane, messa su dalla compagnia teatrale "Da grande voglio crescere" di Chieti.
La regia è di Carmela Caiani. Sul palco Annalisa Di Credico, Antonella De Luca, Antonio Paris, Alessio Saraullo, Brunella Di Miero, Cinzia Di Vincenzo, Federico Feltrinelli, Francesco Cerbone, Gemma Chiavaroli, Gianfranco Cesarone, Gianluca Di Vincenzo, Loredana Di Muzio, Mariantonietta Ciarciaglini, Mauro Terregna, Pierluigi Di Clemente, Raffaella De Thomasis, Sandro Di Muzio, Tiziana Di Federico, Vilson Cepele.
La trama
L’ateniese Lisistrata, per mettere fine alla lunga guerra del Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne elleniche ad uno sciopero del sesso di carattere ricattatorio. In appoggio a questo sciopero fa occupare l’Acropoli ove era conservato il tesoro della Lega di Delo, indispensabile per finanziare la guerra. Di fronte ad un ricatto del genere, connesso com’è ad un bisogno primario, gli uomini della Grecia non possono far altro che cedere. Gli Spartani stessi offrono ad Atene la pace.
È un’opera rivoluzionaria: Aristofane nella Grecia del 411 a.C., con Lisistrata affida la soluzione della guerra alla categoria sociale che, dopo gli schiavi, era la più disprezzata ad Atene. Le donne, considerate solo per la loro funzione riproduttrice, non avevano alcun diritto civile e non partecipavano nemmeno come pubblico agli spettacoli teatrali. Aristofane pone le donne sullo stesso piano degli uomini; è un riscatto di genere: viene riconosciuto alle donne un potere legato al sesso, da sempre identificato come motore di un mondo al maschile che le donne riusciranno a mettere in discussione.
Aristofane, con la trovata dello sciopero sessuale escogita la forma più grottesca, e perciò protetta dalla comicità, per mettere in scena un’azione indiscutibilmente eversiva nel momento più critico di un processo di cambiamento politico-istituzionale. Nel corso della commedia, inoltre, le donne espongono un vero e proprio programma in tema di politica interna, gestione dell’impero, politica estera. La tessitura diventa la metafora del governare: togliere il sudiciume delle città con il bagno; cardare quelli che si coalizzano per occupare delle cariche; tessere mescolando tutti anche gli stranieri e soprattutto recuperare i bioccoli (coloni) dispersi nelle colonie e farne un unico grande gomitolo e con esso tessere una tunica che copra tutto il popolo. Questa alleanza tra etnie diverse e questa realtà multietnica viene rappresentata nella commedia da una moltitudine di dialetti ellenici.
Aristofane aveva sempre cercato con le sue commedie, nel corso degli anni, di indurre il popolo al disgusto verso i suoi capi, verso il sistema giudiziario ed il salario utilizzando la comicità per catturarne l’attenzione; le rappresentazioni di Lisistrata, seguitissime dal popolo, influenzeranno moltissimo l’opinione pubblica che si convincerà della necessità di stipulare subito la pace e l’intesa con Sparta. Il teatro inteso come veicolo: “far vedere” ciò che altrimenti è difficilmente visibile, trasmettere un’idea che si desidera venga recepita con la maggiore completezza possibile attraverso un atto che esiste solo se c’è un pubblico che vi partecipa.
"Lisistrata letteralmente significa colei che distrugge gli eserciti: è incredibile e triste l’attualità di quest’opera di 2400 anni fa. Questo spettacolo grazie all’ironia e alla comicità di Aristofane può aiutarci a riflettere sulla guerra cambiando il punto di vista"
spiega la regista Carmela Caiani.
Ingresso unico 12 euro. Biglietti al botteghino del teatro Marrucino (aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20), online sul sito www.teatromarrucino.eu e nei punti vendita autorizzati Ciaotickets.