Cuntaterra porta alla scoperta del Cunto e dei Pupi siciliani
Da venerdì 22 a lunedì 25 novembre, CuntaTerra, realtà artistica abruzzese che si occupa di teatro, musica e cultura popolare, si farà promotrice di un evento unico nel suo genere, ospitando Enzo Mancuso, puparo e cuntastorie siciliano, che con la sua compagnia Carlo Magno di Palermo rappresenterà la grande tradizione teatrale italiana del cunto e dell’opera dei pupi.
Diversi gli appuntamenti in programma, tra cui un seminario di formazione aperto a tutti, spettacoli per adulti e incontri didattici dedicati a bambini e ragazzi delle scuole primarie/secondarie, realizzati anche in collaborazione con il Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara.
Il programma:
- Venerdì 22 novembre, ore 20.45, CuntaTerra (via Sangro 9 – Brecciarola di Chieti), "I cavalier, l'arme, gli amori", spettacolo di cunto e pupi siciliani
- Sabato 23 e domenica 24 novembre, mattina e pomeriggio, CuntaTerra (via Sangro 9 – Brecciarola di Chieti), Il Cunto, ovvero dell'arte di contar le storie, seminario sulla tecnica del cunto/racconto, condotto da Enzo Mancuso
Posti limitati, info e prenotazioni: 340 6152344 - 338 7582167 - ass.cterra@gmail.com
Enzo Mancuso
Puparo e cuntastorie nato a Palermo nel 1974, ultimo discendente della omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, aprendo un teatrino dell’Opera dei pupi nel quartiere Borgo Vecchio.
Figlio e nipote d’arte, intraprende il mestiere fin da bambino come aiutante.Restaura alcuni pupi ereditati dal nonno ed inizia la sua autonoma attività nel 1994.
Ad oggi è una delle voci più autorevoli della tradizione teatrale italiana, con spettacoli e progetti realizzati a livello nazionale ed europeo.
La compagnia "Carlo Magno"
La Compagnia “Carlo Magno” è nata per iniziativa di Enzo Mancuso,
ultimo discendente della omonima famiglia di pupari che diede inizio
alla propria attività a Palermo nel 1928, aprendo un teatrino dell’Opera
dei pupi nel quartiere Borgo Vecchio.
Il Cavaliere Antonino Mancuso, allievo del puparo Pernice, trasferì il suo teatro in diverse zone di Palermo e in vari paesi della provincia, anche con l’invenzione di un teatro fisso sopra un camion , fino ad attivare un teatro stabile a Palermo in piazza don Luigi Sturzo, che rimase attivo fino alla sua morte, nel 1988. Il cavaliere Mancuso fu grande nelle innovazioni delle armature con elmi alla greca e romani; per le rappresentazioni degli spettacoli si avvaleva dell’aiuto dei figli Nino, Pino e Stefano; ebbe notorietà nazionale partecipando a Lascia o Raddoppia, una delle prime trasmissioni della televisione italiana, come esperto della storia dei Paladini di Francia.