Da I Cesaroni, Fassari porta in teatro il suo "Che amarezza"
Antonello Fassari, noto al grande pubblico specialmente per il ruolo di Cesare nella serie tv “I Cesaroni” è tornato in teatro con “Che amarezza”, spettacolo prodotto dalla Stefano Francioni Produzioni, diretto e interpretato da Antonello Fassari con testi dello stesso Fassari e Gianni Corsi, musiche di Davide Cavuti. Sabato 27 ottobre, lo spettacolo farà tappa al teatro Finamore di Gessopalena.
L’espressione che dà il titolo allo spettacolo è una delle frasi di sdegno tipiche del personaggio interpretato da Fassari nella serie tv di successo, come spiega lo stesso attore:
È un pretesto per raccontare in vari quadri da dove vengo, dove sto e dove andrò, perché Che amarezza è un concetto filosofico. Sopraggiunge quando non ci sono più parole, quando tutto è perduto e rimane il dispiacere di non poter aggiungere altro.
Cesare è un eroe comico in un mondo tragico, appartiene al tempo, come l'amarezza fa parte di tutti noi. D'altronde l’amaritia, termine nato nel periodo tardo latino, è un ingrediente ormai alla base di ogni pasto quotidiano.
Nel tentativo di indagare i motivi che rendono l'uomo contemporaneo così amareggiato è nato uno spettacolo che lascia allo spettatore come unica via di fuga per sfuggire ai dispiaceri della vita quella di sorriderci su.
Un viaggio personalissimo a tappe: dal mito di Sisifo, forse primo esemplare maschio di amara condizione umana, proseguendo con la nuova nomenclatura delle divinità dell’Olimpo (le multinazionali) e le nuove figure mitologiche (l’algoritmo), non senza passare attraverso le più banali quotidianità che ci amareggiano l’esistenza, ridendo delle nostre disgrazie e delle nostre prese di coscienza; perché forse l'unica possibilità che ci rimane è rifugiarsi in quel mondo di finzione a cui appartiene Cesare, cintura nera di amarezza ma portatore sano di una filosofia di vita degna del migliore discendente della stirpe di Sisifo.
Per info sui biglietti 329-3667108.