“Die Sture” - La Testarda in scena a Lanciano per il teatro della memoria
Per il ciclo "teatro della memoria", venerdì 20 aprile, alle ore 21, all'auditorium Diocleziano, va in scena “Die Sture” - La Testarda, a opera di Le Caltapie Centro Creativo delle Arti, associazione Teatro Possibile. Sul palco Vittoria Oliva, Alice Di Falco, Gabriele Tinari, metteranno in scena testi di Alda Merini, Remo Rapino, Gabriele Tinari, con la musica composta ed eseguita da Stefano di Matteo.
Lo spettacolo vuole aggiungere un'ulteriore riflessione a quel che si sa sui martiri lancianesi e sul gesto di alto valore morale di una donna, Gemma Di Castelnuovo, che pochi conoscono. Tutto quello che si racconta è accaduto e scaturisce da testimonianze vere. "Die sture" entra nella memoria dei fatti dell’ottobre 1943 a Lanciano, quando alcuni tra i giovani che si ribellarono ai tedeschi occupanti furono uccisi. La narrazione di quei giorni inizia con la testimonianza di una bambina di sette anni, costretta con la sua famiglia a sfollare e raggiungere Lanciano, già liberata dagli alleati, da un piccolo centro della stessa provincia. In seguito, il racconto fa riemergere l’esperienza di dolore e morte di due martiri lancianesi, Trentino La Barba e Pino Marsilio e continua con la testimonianza di chi ha visto una donna, Gemma Di Castelnuovo, rischiare la vita per pulire i volti e le mani dei caduti, persone lasciate a terra come stracci, perché fossero monito per i ribelli. Gemma Di Castelnuovo, una persona che con il suo gesto distrugge la logica della guerra e dà un esempio grandissimo di resistenza. “Die Sture”, la Testarda, perché mai nessuno l’avrebbe dissuasa dal compiere l’atto di pulire i corpi dei caduti e ricomporne la dignità e le storie personali. La scelta di questa donna, moglie e madre, che mette a repentaglio la sua vita e i suoi rapporti famigliari per dedicarsi a quell’opera pietosa e sacra, ha toccato così tanto e intimamente gli interpreti, da volerla tradurre in spettacolo, perché se ne conoscesse l’esistenza.