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Lunedì, 2 Ottobre 2023
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Sabato riapre il museo archeologico di Vasto: ingresso gratuito

Dopo una lunga assenza torna quindi alla fruizione uno dei più antichi musei archeologici d’Abruzzo

Sabato 8 luglio  alle 17.30 riaprirà i battenti il museo archeologico di Vasto. Alla riapertura interverranno il sindaco di Vasto Francesco Menna, l’assessore alla Cultura NicolaDella Gatta e, per la Soprintendenza Amalia Faustoferri. Dopo la presentazione nel giardino napoletano, seguirà l’apertura delle sale del museo archeologico con guida d’eccezione la dottoressa Faustoferri.

Dopodiché ci saranno visite guidate e laboratori per bambini. L’ingresso sarà gratuito.

“Una buona notizia per palazzo d’Avalos dopo la firma del protocollo d’intesa tral’amministrazione comunale e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara per l’attuazione degli interventi di consolidamento, restauro evalorizzazione dello storico edificio nell’ambito del Pnrr” commentano dal Municipio.

Dopo una lunga assenza torna quindi alla fruizione uno dei più antichi musei archeologici d’Abruzzo,fondato nel 1849 come gabinetto archeologico comunale di Vasto, con manufatti messi adisposizione dai cittadini e ampliato con i reperti raccolti dallo storico direttore Luigi Marchesani nelcorso di rinvenimenti in città e nel territorio. Ospitato inizialmente nel palazzo comunale, fu inseguito trasferito al piano terreno di Palazzo d’Avalos. Al suo interno sono conservati repertiarcheologici che testimoniano fasi storiche dall’età del ferro al periodo frentano (dal IX al III seca.C.), dalla fondazione e sviluppo della città romana di Histonium all’Altomedioevo.

“L’allestimento attuale si avvale inoltre di nuove acquisizioni. Saranno esposti infatti un rocchio dicolonna, riferibile al porto romano di Vasto i cui resti sono visibili nel tratto di mare tra Trave e Casarza, rinvenuto nel 2019 presso il monumento alla bagnante e fortunosamente recuperato – fanno sapere il sindaco Francesco Menna e l’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta - grazie alla collaborazione della Protezione civile, e un’anfora romana, utilizzata nell’antichità per iltrasporto del vino, a testimonianza dei traffici nell’Adriatico, rinvenuta in mare da un pescatore vastese e tuttora suggestivamente ricoperta da resti di molluschi, donata dalla famiglia al Museo archeologico”.

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