Al museo Barbella la presentazione del libro “La guerra di Italo”, di Domenico Colasante
Sabato 17 giugno, alle ore 17, nella salone del museo Costantino Barbella di Chieti, sarà presentato il libro “La guerra di Italo”, di Domenico Colasante.
Torna a Chieti Domenico Colasante, intellettuale dal multiforme ingegno, architetto impegnato nel campo della pianificazione urbanistica, saggista e pittore, appassionato di storia del territorio abruzzese e romano; è già stato ospite di “Noi del G.B.Vico”, di “Amici della Biblioteca de’ Meis” e del Convitto Nazionale- Liceo Classico “G.B.Vico”, nel 2018, quando presentò il suo romanzo storico “Giornata fatale", sulla battaglia di Tagliacozzo. In quest’occasione, si unisce alle associazioni summenzionate il “Lions Club Chieti Host”, per invitare alla presentazione del libro e al dibattito che seguirà con l’autore.
Presenterà lo scrittore il presidente di “Noi del G.B.Vico”, Luca Cipollone, e introdurrà l’opera la professoress Tonita Di Nisio, che ne ha curato la prefazione.
Il romanzo “La guerra di Italo” è per più motivi avvincente: è la storia del padre dello scrittore, ricostruita sui suoi taccuini e appunti; ma, oltre che a una storia privata, vi si assiste al dipanarsi di eventi epocali, dalla battaglia di Bardia al 1944, e poi i primi anni della ricostruzione fino al 1956. È un libro che narra le vicende di un’intera generazione di giovani, che irretiti dalle promesse del Fascismo si ritrovano, invece, sconfitti e, per anni, prigionieri nei campi inglesi di internamento di Pietermaritzburg e di Zonderwater, in Sudafrica, e poi di Belper, Norwich, Ascot, in Gran Bretagna. A chiare lettere il romanzo denuncia che la guerra è infame. Attraverso gli appunti di Italo, conosciamo gente comune dell’Italia contadina e piccoli pescicani della Roma del Trentennio, ma anche ufficiali inglesi come Harold Gibson e Malcolm Munthe, innamorati dell’Italia e dell’opera lirica. Altre sorprese ci riserva il libro: il riscatto di un ragazzotto che, partito dal mondo agropastorale dell’Abruzzo marsicano, sa mettere a frutto l’intelligenza anticonformistica e l’industriosità, fino alla realizzazione di un avvenire nemmeno immaginabile, quando si era staccato dal suo paese. E contemporaneamente, il libro spiega e prospetta la paligenesi della mentalità politica in Italia, come frutto dell’osmosi culturale con altri paesi.
Il professor Francesco Baldassarre, docente di Storia e Filosofia del liceo classico “G.B.Vico”, prendendo le mosse dagli eventi in Libia, interverrà per sfatare il mito degli “Italiani, brava gente”, che ha indorato, in Italia, la “leggenda nera” delle conquiste in Africa.
Il Maestro Mazzoccante al pianoforte renderà omaggio a Italo Colasante per un motivo molto personale, che lo lega al protagonista del romanzo, e che, se vorrà, sarà lui stesso a svelare al pubblico. A seguire il dibattito con il pubblico: tanti, che hanno già letto e apprezzato il romanzo, si propongono di fare allo scrittore domande di approfondimento.