Al G.B. Vico torna la notte nazionale del liceo classico: una serata dal tema “La Donna, l’Ambiguo Malanno”
Venerdì 5 maggio, le porte del liceo classico G.B. Vico di Chieti tornano ad aprirsi alla cittadinanza con la nona edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico. Per il nono anno consecutivo, infatti, il liceo classico cittadino aderisce all'iniziativa nazionale ideata dal liceo classico “Gulli e Pennisi di Acireale nel 2014 e oggi patrocinata dal ministero dell’Istruzione e del Merito, che vedrà quest'anno partecipare 355 licei classici sul suolo nazionale che, in contemporanea, nella serata di venerdì svolgeranno nei loro locali performances teatrali, artistiche, musicali, coreutiche e molto altro ancora.
Obiettivo dell'iniziativa è quello di dimostrare che il curricolo del classico è ancora pieno di vitalità e contenuti da esprimere e, soprattutto, è popolato da studenti motivati, ricchi di grandi talenti e con abilità e competenze che oltrepassano di gran lunga quelle richieste a scuola.
Il tema scelto dal liceo teatino, scuola annessa al convitto nazionale G.B.Vico di Chieti , quest'anno è “La Donna, l’Ambiguo Malanno” e, a partire dalle 18 e fino alle ore 23, nei locali dell'istituto, si alterneranno durante tutta la serata diversi interventi, interamente creati dai ragazzi, che porteranno in scena diverse declinazioni del tema femminile.
Ecco, quindi, che la fedele Penelope si troverà a dialogare con la spregiudicata Circe di Atwood, mentre la Nora di Ibsen verrà incantata dai Medicamina di Ovidio, che, nel frattempo, strizzerà un occhio alla Grimilde di Stefano Benni, senza dimenticare la dimensione più attuale della violenza di genere a livello nazionale e mondiale.
In particolare, i ragazzi dell'istituto daranno vita, voce e corpo ad antologie di brani classici e moderni, che si fonderanno con performance musicali e coreutiche nei locali dell'istituto, e la lettura drammatizzata di un estratto di “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio. A impreziosire ulteriormente la serata, ci saranno anche monologhi curati dall’associazione teatrale “Shakespeare in sneakers” di Veronica Pace.