A Torrevecchia Teatina riapre la mostra di abiti e tessuti tradizionali d'Abruzzo
Nuovo percorso espositivo per la mostra Abiti e tessuti tradizionali abruzzesi, che riapre sabato 1° maggio nelle sale espositive di Palazzo Valignani a Torrevecchia Teatina.
È possibile prenotare una visita guidata a cura del direttore Francesco Stoppa e della curatrice e conservatrice delle collezioni Francesca Falcone. Per info: abitietessutitradizionali@
La mostra è formata da diverse collezioni etnografiche di tessitura famigliare, abiti tradizionali abruzzesi, e statuine di terracotta dipinte a freddo. Comprende abiti tradizionali originali, copie e ricostruzioni filologiche (1800-1920), queste ultime opera di ricerca autonoma del professor Francesco Stoppa, sviluppati sartorialmente da Anna Iezzi e realizzati dalla F.A.M.
L'esposizione individua tre temi comunicanti tra loro da cui scaturisce un corpo unico. Le statuine di terracotta dipinte, gli acquarelli ottocenteschi, gli abiti e le tessiture tradizionali abruzzesi raccontano i vari aspetti della vita e della cultura tradizionale. L'obiettivo è valorizzare i Beni Culturali legati alla storia e alla tradizione popolare abruzzese, connessa con l’artigianato tradizionale abruzzese e la cultura orale, intesa come un’esperienza culturale dove si coltiva il sapere delle tradizioni del passato e si nutre lo spirito.
L'abito tradizionale deriva da un processo evolutivo legato all'evoluzione economica e culturale del territorio ed è largamente influenzato e condizionato dal ruolo sociale dell'individuo che lo indossava. Tutto ciò si riflette in un codice simbolico fatto di colori, forme e uso dei vari capi, comprensibile a tutti i membri della collettività di appartenenza e ben riconoscibile dalle altre comunità. Cosa più importante, l'abito tradizionale rappresentava la summa della cultura, spesso secolare, di un determinato luogo.
Con il termine abbigliamento, non si fa riferimento al singolo abito, bensì al complesso di indumenti, biancheria, ornamenti, accessori e gioielli che lo compongono. Esso conferisce infatti identità a chi lo indossa, svela il ruolo in famiglia, la professione e gli incarichi sociali di prestigio, le influenze delle mode. Ottenuti i filati, le sapienti mani delle donne, avvezze all’abile arte della tessitura, ricamo e cucito, realizzavano gli indumenti per tutta la famiglia. Tra le molteplici testimonianze giunte sino ai giorni nostri tramite disegni, dipinti, stampe ed infine fotografie d’epoca, è possibile evidenziare alcuni elementi peculiari che spesso testimoniano cambi economico-culturali. Attraverso un’acuta analisi filologica, infatti, è possibile affermare che delle città o paesi, seppur limitrofi geograficamente, presentino negli abiti delle sottili singolarità. Per tali motivi, l’uso dei colori e la manifattura dei tessuti, conferiscono all’abito una vera e propria identità del cittadino che lo indossa.
A concludere l’abito tradizionale vi sono oggetti d’uso pratico, monili e gioielli.
In passato, il gioiello non era un bene di consumo, ma più spesso era ereditato o donato in famiglia, poiché esso rappresentava un bene non solo patrimoniale, ma anche e soprattutto allegorico, affettivo e perfino magico.
Un'indagine più approfondita sui gioielli, infatti, rivela dati significativi sulla cultura popolare, sulle tradizioni familiari e sui riti di passaggio. I gioielli tradizionali dell’area abruzzese hanno una singolare matrice culturale che affonda le proprie radici in tempi più remoti. Il gioiello, quindi, se considerato in un sistema culturale più ampio, incarna complessi valori simbolici, apotropaici, ed erotici legati alla tradizione locale, una testimonianza materiale e simbolica del contesto culturale di appartenenza saturo di un rilevante valore di civiltà.
Il punto d’incontro tra le peculiari ramificazioni dei mestieri artigianali è narrato dall’estro di abili maestri abruzzesi, che ritraggono un vero e proprio scorcio della società rurale e pastorale. Seppur affine ad una mansione quotidiana, l’artigianato, una delle arti considerate minori secondo le tradizionali classificazioni del tempo, è una fondamentale testimonianza di una realtà agro-pastorale abruzzese
Gli abiti ospitati in questa esposizione sono stati oggetto di molteplici mostre e conferenze culturali:
- Sfilata degli Abiti Tradizionali per la cerimonia di apertura dei Giochi del Mediterraneo, Pescara 2008
- Palazzo Comunale, “Gli abiti tradizionali in Abruzzo Citeriore” Bucchianico 2010
- Castel Sant’Angelo ''Regioni e Testimonianze d'Italia, Belle come una Regina” in occasione dei 150 anni della Repubblica, Roma 1/04/2011 – 3/07/2011
- Festa dei Serpari, Cocullo 2012
- Palazzo Farnese, “200 anni di abbigliamento in Abruzzo”, Ortona 28/11/2013 - 8/12/2014
- Festa del Dono, Lanciano 2016
- Villa Badessa “L’Abito Femminile Tradizionale Arberesh”, Rosciano 2017
- Museo Casa Natale Gabriele d’Annunzio, “Tarantella e saltarello tra colto e popolare”, Pescara 2/02/2018 – 29/04/2018
- MuNDA-Museo Nazionale d’Abruzzo, “Balli d’Amore”, L’Aquila 2019
- Museo Archeologico Nazionale La Civitella, “Scene di Vita nella Tradizione popolare”, Chieti 2019.