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Festa dei Popoli 2014: alla villa comunale un tripudio di suoni, sapori e culture

Una giornata di gioia e condivisione scandita da laboratori, degustazioni, testimonianze e le esibizioni di decine di comunità. Quest'anno la Festa era dedicata ai 'perchè' dell'immigrazione

Un tripudio di suoni, balli, gusti e colori ha invaso ieri la villa comunale per la Festa dei Popoli.

C’erano gli stand dedicati al commercio equo e solidale, alla lettura, al boicottaggio di alcune multinazionali, al volontariato di tutte le associazioni - impossibile elencarle tutte  -che hanno collaborato con Caritas diocesana, Migrantes e Centro Interculturale Mondo Famiglia, assieme al Comune di Chieti, alla realizzazione della sesta edizione dell’evento.

Una giornata di gioia e condivisione scandita da laboratori, degustazioni, testimonianze e le esibizioni di decine di comunità. Il ristorante del mondo era dedicato ai sapori d’Asia, con i menù dello chef Nestor attraverso un viaggio culinario tra Giappone, Thailandia e Filippine.

Festa dei Popoli Chieti 8.6.2014

Quest’anno la giornata dell’integrazione è stata incentrata sui ‘perché’ dell’ immigrazione: nel pomeriggio sul palco è arrivata la sagoma di un barcone con le motivazioni dei migranti, assieme alla Croce di Lampedusa benedetta da Papa Francesco e costruita con il legno delle barche dei migranti, per ricordare ancora una volta il dramma degli sbarchi nel Mediterraneo.

“Mi permetto di lanciarvi oggi le parole che Papa Francesco ha lasciato ai fidanzati: permesso, grazie e scusa” ha detto l’arcivescovo monsignor Bruno Forte durante  il consueto momento interreligioso delle 17.

“Permesso, per sottolineare l'importanza del rispetto della persona umana qualunque sia la sua storia e il suo passato; grazie perché in questo contesto vuol dire riconoscere che l’altro è un dono e non una minaccia; e scusa perché tutti possono sbagliare, l’ italiano come l’immigrato, ma ciò che conta è saper perdonare. La nostra società – ha aggiunto l’arcivescovo prima di lasciare  la parola al prefetto Fulvio Rocco de Marinis - anche solo in termini economici sarebbe andata già in fallimento se non ci fossero gli immigrati”.

Tra sfilate, esibizioni e canti dal mondo, la festa è andata avanti fino a dopo le 22.

I NUMERI- A Chieti, secondo i dati del Comune aggiornati al 31 dicembre 2013, vivono ufficialmente 2830 stranieri (ma sarebbero circa il doppio). Di questi, l'etnia più numerosa è rappresentata da quella romena (715 unità) e albanese (576).Seguono polacchi, ucraini, greci, brasiliani.

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