Don Marcello Stanzione e l'Arcangelo Michele: conferenza al Museo Barbella
Il 4 novembre, alle 17.30 nel museo Barbella, don Marcello Stanzione, il maggior esperto di angeli, terrà una conferenza sulla figura dell’Arcangelo Michele. Interverranno Antonio Di Giosafat, direttore artistico della Nuova Libreria Bosio, e Angela Rossi, docente e angelologa.
Modera l’incontro Massimo Pasqualone, critico d’arte e letterario, già docente di Storia della chiesa. Per l’occasione Eugenia Tabellione, pittrice e critico d’arte, esporrà un quadro a tema e Mariacristina Stumpo, allieva della Scuola di recitazione del teatro Marrucino, diretta da Giuliana Antenucci, reciterà alcune preghiere angeliche. Sono previsti interventi musicali.
Il nome dell'Aarcangelo Michele, che significa “chi è come Dio”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di San Giovanni Evangelista e in tutte le volte egli è considerato capo supremo dell’esercito celeste, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.
Dopo l’affermazione del Cristianesimo il culto per Michele ebbe in Oriente una diffusione enorme, ne sono testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri a lui dedicati; nel secolo IX solo a Costantinopoli, capitale del mondo bizantino, si contavano ben 15 fra santuari e monasteri, più altri 15 nei sobborghi. In Italia sono tanti i luoghi, dove sorgono cappelle, oratori, grotte, chiese, colline e monti tutti intitolati all’Arcangelo Michele, il più noto dei quali è a Monte Sant’Angelo nel Gargano, in cui apparve nel 490 per ben tre volte.
Dopo la conversione al cattolicesimo i Longobardi, attribuendo la loro vittoria sui saraceni alla protezione dell’Arcangelo, avvenuta l’8 maggio del 663 a Siponto, diffusero il suo culto in tutta Italia. Nell'iconografia San Michele Arcangelo è comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. È il comandante dell'esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che vengono precipitati a terra. È anche rappresentato con una bilancia, con la quale peserà le anime nel Giudizio universale.