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Sulle pianure abruzzesi il ritorno di Trinità: Terence Hill girerà un nuovo film con protagonista il suo personaggio più iconico

L'annuncio lo aveva dato Ciak magazine, la conferma arriva dall'attore e regista in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera: Trinità sarà protagonista del suo nuovo lungometraggio e proprio in Abruzzo l'attore e regista spera di iniziare a girare in estate

Lo abbiamo incontrato la prima volta sulla piana di Campo Imperatore nel 1970 e il suo nome lo abbiamo imparato subito: Trinità. Lì lo abbiamo ritrovato l'anno successivo quando ancora lo chiamavano Trinità. Da allora del veloce e pigro pistolero che alle armi preferiva i cazzotti e che le aride terre del west le attraversava steso su una lettiga trainata dal suo cavallo, abbiamo perso le tracce. 

Ora, tolti gli abiti di don Matteo, Trinità è pronto a tornare e lo farà proprio in terra d'Abruzzo. La notizia l'ha lanciata Ciak Magazine annunciando l'intervista al Corriere della Sera che lo conferma: Terence Hill, all'anagrafe Mario Girotti, riporta in scena l'iconico personaggio della versione ironica dello spaghetti-western del regista E.B. Clutcher, alias di Enzo Barboni. Cinquantadue anni dopo sembra proprio che Trinità lo ritroveremo sulle pianure d'Abruzzo dove lo avevamo lasciato e da dove ci piace immaginare, non è mai andato via. "Spero di partire in estate a girare in Abruzzo", conferma l'attore e regista a Enrico Caiano sul Corriere. 

Oltre cinquantanni sono passati eppure il tempo per Trinità sembra non essere mai trascorso: il suo sorriso scanzonato, le abbuffate di fagioli e le sue battute ironiche sono nel cuore di tutti coloro che hanno amato lui e il suo compagno d'avventura, Bambino, personaggio reso altrettanto mitico dall'indimenticato Bud Spencer, all'anagrafe Carlo Pedersoli scomparso nel 2016.

A far tornare la voglia a Terence Hill di riportare sul grande schermo il personaggio del film che ammette ha amato di più, è stato un libro come racconta lui stesso: la storia vera di una suora italiana emigrata a fine '800 in America con la sua famiglia contadina e poverissima e che da Cincinnati ha deciso di andare nel selvaggio west. “Il film si apre così – si legge in un passaggio dell'intervista -: si vede Trinità sulla sua famosa 'lettiga' e poi lei, la suora, circondata da tre minacciosi cowboy. Lui capisce che è in pericolo e la salva da quei tre. Da qui comincia la storia che si intitola Trinità, la suora e la Pistola. Dove la Pistola è Billy the Kid perché lei nella sua vita incontrò davvero Billy the Kid”.

Un'intervista quella rilasciata in cui l'attore ripercorre la sua carriera il rapporto con il grande Sergio Leone padre dello spaghetti-western e che al cinema ha regalato capolavori inarrivabili e di quello strettissimo con l'amico Bud Spencer.

Un genere, il western, che per l'attore è ancora capace di attrarre i giovani grazie a valori come la libertà, l'onesta, il senso del dovere e il rispetto per l'altro anche per il nemico. “Sono alla base di ogni uomo forte, vero, sincero e schietto – afferma – Non so dire se questi valori ci sia bisogno della società attuale, ma so che la società è tutt'altro che questo ormai”.

Per Terence Hill oggi 84enne il genere western è “un sinonimo della parola libertà. Che è poi anche la sensazione che emana dalle grandi pianure di quei film sul grande schermo. E poi nel western ci trovo un qualcosa di mistico”. Una grande pianura come quella di Campo Imperatore che nel nome di “piccolo Tibet” ha proprio quel sapore mistico. Chissà che proprio lì non torneremo a vedere trainato dal suo cavallo quel personaggio che Trinità lo sarà per sempre. 

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