A Casalbordino la presentazione del libro “Non chiesi mai quale fosse il suo nome” di Alessandra Petrarca
L’associazione culturale Nuovo Umanesimo torna con il secondo incontro delle Serate Letterarie, tradizionale evento dell’estate culturale di Casalbordino. L’appuntamento è mercoledì 8 agosto, alle ore 21, in largo del Forte (accanto alla chiesa SS Salvatore). con Alessandra Petrarca che presenterà il suo libro “Non chiesi mai quale fosse il suo nome”.
“Non chiesi mai quale fosse il suo nome” racconta uno spaccato di vita montoriese durante la seconda guerra mondiale, attraverso gli occhi di sua madre bambina. Nell’incontro speciale descritto nel libro, si ha l’impressione di ritrovare, cristallizzata, ferma, immobile tutta l’assurdità della guerra, nei gesti amorevoli di una bimba nei confronti del suo “amico soldato”. La madre dell'autrice ritorna bambina nel suo immaginario, nella volontà di restituirle quell'infanzia spensierata dovuta ma che i fatti della vita le avevano negato. Una bimba temeraria e intraprendente, tante donne in fermento per la preparazione della festa religiosa in onore della madre di tutte le madri, il suo paese con i suoi profumi, i suoi personaggi e il suo amato quartiere, la terribile guerra, il tutto legato in un incrocio di esistenze che troverà l'apice nell'incontro tra la protagonista e il suo "amico soldato".
Dalla prefazione:
Questa piccola parentesi che per un attimo affievolisce e leviga l’atrocità della seconda guerra mondiale, questo incontro paradossalmente innocente tra Lucia e il soldato tedesco, resta un frammento. Chi giocava con la bambina, forse pensava a sua figlia in Germania. Salvarla, era un po’ salvare se stesso, “sperare ancora in un’altra possibile storia, in un’altra possibile relazione umana. Impossibile non pensare che negli stessi mesi, non molto lontano da questa rilassata familiarità, altri militari dell’esercito tedesco massacravano civili, donne e bambini”. Impossibile non percepire la stridente contraddizione fra la storia e l’umanità. Un frammento quindi parziale, che Lucia, nonostante la tenera età, percepisce come straordinario, unico, tanto più è atroce la verità. Ed è proprio l’unicità, la parzialità che rende speciale l’incontro, al punto che occuparsi dell’altro diventa sopravvivenza per se stessi, una fievole speranza in un universo disperato.