Nella sede dell'Avis si parla delle chiese teatine intitolate alla Madonna e "Madonne vestite".
È in programma lunedì 15 maggio l'ultimo incontro culturale di quest'anno organizzato dall'Avis, dedicato alle chiese teatine intitolate alla Madonna e "Madonne vestite".
Aurelio Bigi parlerà della forte devozione che il popolo teatino ha ed ha avuto nei confronti della Madonna e s’intratterrà sulle tante chiese intitolate alla Madonna: ve ne sono cinque in città (Mater Domini, Madonna degli Angeli, S. Maria della Civitella, la SS. Addolorata, la SS. Annunziata) e dieci nella zona sub urbana (S. Maria de Cryptis, S. Maria del Tricalle, Madonna della Catena, Madonna del Buon Consiglio, Madonna della Vittoria, Madonna della Misericordia, Madonna delle Grazie, S. Maria Calvona, Madonna del Freddo, Madonna del “Carminello”). Oltre alla chiesa di S. Maria in S. Pietro, non più esistente.
Maria Paola Lupo tratterà delle cosiddette “Madonne Vestite”, chiamate in Abruzzo anche “conocchie”. Sono statue costituite da una struttura grezza in legno e solo da talune parti realmente scolpite, ovvero quelle visibili (viso, braccia snodabili e piedi). La statua è coperta da eleganti abiti ricamati a mano che la caratterizzano e identificano. La loro presenza era diffusa particolarmente nell’Italia meridionale, anche se diversi esemplari esistono anche altrove (Roma, Venezia, ecc.). Possono essere di varie altezze: alcune sono a grandezza naturale, altre sono alte 70/75 cm., altre 30/40 cm. L’uso delle “conocchie” fu particolarmente diffuso nel Settecento, ma si protrasse anche nei secoli successivi. Ai nostri giorni ne sono arrivate diverse e si possono ammirare nelle chiese di S. Domenico, S. Agostino, S. Raffaele, Madonna del Buon Consiglio, Madonna del Freddo, Madonna delle Grazie, Madonna della Misericordia, Madonna del “Carminello”, S. Chiara, Madonna degli Angeli, S. Maria de Cryptis, S. Maria Calvona. Elenco nutrito, ma che non ha la pretesa di essere esaustivo. Da osservare che nel più dei casi la Madonna è stata rappresentata con Gesù Bambino in braccio. Ambedue vengono vestiti, nella quasi totalità dei casi, con gli stessi tessuti e portano in testa una corona dorata.
A conclusione di questo ciclo di conferenze, iniziato nello scorso mese di novembre e costituito da 22 appuntamenti con cadenza settimanale, il presidente dell’Avis comunale di Chieti, Tullio Parlante, evidenzia l’ottimo risultato raggiunto in termini di presenza di pubblico e levatura dei relatori. Per questo ringrazia Aurelio Bigi, ideatore e coordinatore del ciclo e l’università d’Annunzio di Chieti con la Scuola di Studi Umanistici e il dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali per la gentile collaborazione fornita. "Una istituzione che esce dalla sua struttura e incontra la cittadinanza: atto apprezzato e, ci si augura, imitato", dice il presidente.