Ricordando don Michele Giulio Masciarelli: al Seminario pontificio San Pio X la presentazione postuma della raccolta "Frustulum"
“Frustulum”, riflessioni, preghiere ed aforismi in “piccoli pezzi” ispirati dal Signore al cuore ed alla mente di Monsignor Michele Giulio Masciarelli [Casalincontrada 2 set 1944-Francavilla al Mare 12 giu 2021]. Teologo, docente, filosofo. Soprattutto sacerdote. Di Santa Romana Chiesa. Alla quale ha dedicato una vita ricevendone il carisma di chi sa donarsi attraverso la Parola. Memorial in onore di “don Michele” ieri pomeriggio nell’aula magna del Pontificio Seminario Regionale San Pio X, con l’organizzazione di “Pianum”-ITAM [Istituto Teologico Abruzzese-Molisano affiliato alla Pontificia Università Lateranense], nell’approssimarsi della prima ricorrenza della scomparsa del prelato abruzzese. Ad aprire i lavori del convegno, davanti ad una gremita platea, il professor Settimio Luciano, Prefetto dell’Istituto, che ha ricordato la figura di don Michele, presenti, fra altre autorità ecclesiastiche e militari, don Angelo Masciarelli e la sorella Assunta, suora dell’Ordine delle “Ancelle dell’Incarnazione”.
Ed è stato proprio don Angelo a dare alle stampe i 447 “pensieri” del “Frustulum”, raccolta di aforismi e riflessioni, che il fratello Michele ha confezionato durante la pandemia fino alla stessa mattinata di quel 12 giugno dello scorso anno allorquando, dopo la celebrazione della Santa Messa nella parrocchia di Santa Maria Maggiore di Francavilla, un improvviso problema cardiaco lo ha restituito al suo “dies natalis”. “A giudicare dai tanti cittadini e fedeli qui convenuti”, così ha iniziato il suo intervento l’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto Bruno Forte, “direi che don Michele Masciarelli ha senza dubbio ben seminato, egli scriveva non tanto o non solo per servire la Verità quanto, soprattutto, per rendere destinataria la Verità di un atto d’amore, coniugando in essa la fedeltà all’Eterno ed alla Storia”.
Quattro le direttrici dell’opera teologico-pastorale di Michele Giulio Masciarelli tracciate da Padre Bruno, con tanto di richiami alla nutrita bibliografia vantata dal sacerdote di Casalincontrada che fra altri prestigiosi incarichi ricevette nel 2015, direttamente da Papa Francesco, l’investitura di Consultore Generale del Sinodo ed esperto al Sinodo della Famiglia. “Partirei”, dice l’arcivescovo teatino, “dall’antropologia teologica, che ha costantemente ispirato l’opera di ricerca di don Masciarelli sull’eclisse della morte nella modernità, ecco, lui aveva perfettamente colto la tendenza a mettere a tacere la morte per non raccoglierne la sfida”. Di qui la relativizzazione della Resurrezione a fenomeno percepibile solo dai credenti quando, viceversa, la sua fruizione salvifica è diretta a tutta l’Umanità poiché espressione di quel “passaggio” che conferisce significato più elevato alle categorie fisiche e terrene della morte e della vita. “Il secondo aspetto del pensiero di don Masciarelli”, continua Bruno Forte, “s’individua nel concetto di ‘Cuore’, quale luogo in cui l’uomo può liberamente dire sì alla vita data da Dio e consacrata a Dio, in tal senso possiamo affermare che solo nostro Signore è l’ultima, vera custodia del cuore”. Calzante la citazione dell’aforisma n. 339 tratto da “Frustulum”, dal titolo “Un Dio nel Cuore”: “Dio, al caldo del tuo amore, che ci ispiri con alacre premura, il nostro ottuso penare si scioglie come brina notturna rappresa sopra i vetri di casa al bacio dei primi tepori dell’alba…”. Il terzo aspetto trattato dal Presule, e qui entriamo direttamente nel citato segmento della ‘famiglia’, pone a tutti un interrogativo: “come sarà possibile che la famiglia, dalla sua crisi, si esalti nel raccogliere le opportunità offerte da Dio?”. Per don Masciarelli, la famiglia costituisce una risorsa irrinunciabile della Società [dal suo saggio “La Famiglia: dai rovi della crisi l’albero della speranza”], “dunque”, continua Forte, “il caro don Michele si appassionò al tema ‘Famiglia-destino dell’Umanità’ eleggendo l’unione familiare a prospettiva di Resurrezione quale orizzonte di speranza”. Infine, il quarto aspetto dell’impegno pastorale e di ricerca di Michele Masciarelli, che confluisce naturalmente in “Maria”. Bruno Forte cita il trittico dei lavori dedicati da don Michele alla Vergine [‘La Discepola’, 2001; ‘L’Innocente’, 2002; ‘La Bellissima’, 2012], temi questi particolarmente cari allo stesso arcivescovo che nella sua collana “Simbolica Ecclesiale”, per i tipi delle edizioni San Paolo, ha dedicato un volume, l’VIII, proprio a “Maria, la donna icona del mistero”. Atto dovuto alla devozione di don Michele per la Vergine è la “Preghiera a ‘La Gloriosa’” [segmento dei temi mariani di ‘Frustulum’, riflessione n. 1]: “…. ottienici la grazia di respingere i sogni infami della vanagloria e non mancare di cogliere negli orti di Dio, umili fili d’erba -i fiori dei poveri- per la corona di Gloria che il Signore ci ha promesso per l’ultimo Giorno. Amen. Amen”. Sempre sui temi mariani, che tanto hanno contraddistinto la fede e le opere di don Michele Masciarelli, si è soffermato anche il professor Salvatore Perrella, già docente della Pontificia facoltà teologica ‘Marianum’, che ha sviluppato nei dettagli la molteplice figura di Maria: “La Bellissima” [“perché radicalmente Santa”], “L’Innocente” [“per gli effetti rappresentando, tramite la su Grazia, tutti gli innocenti della Terra”], “La Donna Sinodale” [“quale Vergine fatta Chiesa che ci aiuta nel cammino verso Dio e verso gli ultimi”], “La Nazarethana” [“che tocca la dimensione socio-antropologica dell’essere donna palestinese la quale, liberandosi e liberando la sua condizione dal ‘machismo’ dell’epoca, precorre i processi di emancipazione femminile”]. Conclusione di “Frustulum, ricordando Monsignor Michele Giulio Masciarelli”, affidata al professor Michele Cascavilla, ordinario di Sociologia giuridica, della Devianza e del Mutamento sociale del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Ateneo Gabriele D’Annunzio che ha dipinto “l’essere insieme insegnante, filosofo, teologo e parroco di don Michele”. A seguire una speciale preghiera per la pace in Ucraina recitata da Bruno Forte. Don Michele Giulio Masciarelli, che dal 2020 ricoprì anche l’incarico di vicario dell’arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, Bruno Forte, si è spento l’11 giugno 2021 appena dopo la celebrazione della Santa Messa nella parrocchia di Santa Maria Maggiore in Francavilla al Mare. Quella stessa mattina aveva composto il “frustula” n. 447 “Dio non è furbo ma intelligente”: “…Dio quanto è bello che tu non sia càllido o marpione con noi, ma solo intelligente e buono…”.