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Cultura

Alla scoperta delle confraternite, alla Trinità il secondo appuntamento con Bigi

Un ciclo di conferenze, organizzate da Teate Nostra in collaborazione con la parrocchia, per conoscere l’evoluzione delle confraternite in oltre un millennio

Mercoledì 20 marzo l’associazione culturale Teate Nostra organizza, nella chiesa della SS. Trinità, il secondo appuntamento alla scoperta delle confraternite con il dottor Aurelio Bigi.

Dopo aver parlato delle origini e della storia delle confraternite in Italia e in Europa, stavolta  il suo intervento riguarderà lo sviluppo confraternale in Abruzzo.

Un’attenzione particolare verrà data a tre realtà che vantano la datazione più antica: la Confraternita di San Giacomo, che sarebbe sorta a Bucchianico nel 1033 e cioè nel momento in cui i monaci di Montecassino iniziarono a fondare il monastero benedettino di S. Maria Maggiore (dove oggi è collocata la chiesa di S. Urbano); la nobile Compagnia del Santo Sepolcro, di Bagno, risalente al 1100 che cambiò più volte denominazione: divenuto nel 1282 Scola dei Disciplinati di S. Croce, all’Aquila, e poi Confraternita di S. Agostino e, infine, Confraternita di S. Leonardo dei Carcerati in San Marco; la Società dei Crociati, a Penne, anch’essa databile ad inizio del XII secolo. Questa poi divenne Confraternita della Beata Vergine. Di queste ultime due realtà bisognerà vedere se all’origine nacquero come confraternite o come priorati dei Cavalieri del Santo Sepolcro, nati all’indomani del termine della prima crociata.

Oltre a queste tre realtà, vi sono circa venti confraternite sorte tra il XIII e XIV secolo e cioè nel periodo in cui i confratelli ritenevano necessaria, oltre ad opere verso i poveri, a punizioni corporali, compreso l’autoflagellazione per tacitare l’ira divina verso l’umanità colpevole di tanta nefandezza. I nomi di queste stesse congreghe testimoniano questa loro particolarità (da tener presente che i termini “disciplina”, “scopa”, “frusta” stanno ad indicare l’elemento base con cui autoflagellarsi). In questi due secoli nacquero così nella zona del chietino tre confraternite ad Atessa (S. Leucio, Compagnia di San Nicola di Bari, Santa Margarita) ed una a Lanciano (confraternita della Frusta); una nella diocesi di Sulmona (confraternita della Penitenza); quattro nel teramano (Fraternità dei Battuti, a Teramo; Confraternita di San Giacomo, poi divenuta dei Disciplinati della Morte e, ancora dopo, di Sant’Agostino, a Teramo; Confraternita dei Flagellati, chiamata volgarmente “della Scopa”, a Campli; Confraternita della Scopa, ovvero di S. Maria delle Laudi, o di Santa Maria degli Angeli, a Civitella del Tronto); ed altre quattro all’Aquila (Compagnia dei Disciplinati, Confraternita di S. Tommaso d’Aquino, Confraternita di S. Sisto, Confraternita di Santa Maria della Pietà, detta anche di S. Massimo).

A Chieti dovevano pur esserci confraternite attive, ma nessuna documentazione è stata trovata. Il primo documento risale al 1576 e menziona che a Chieti operavano sei confraternite. Tutto lascia pensare che la documentazione antecedente a tale data sia stata volutamente distrutta. Ad esempio tracce dicono che la Confraternita della SS. Trinità di Chieti (del XVI secolo) derivi dalla Confraternita celestiniana del Santo Spirito con sede nella chiesa di S. Maria della Civitella. 
Lo sviluppo confraternale si ebbe dopo il concilio di Trento e quindi nella seconda metà del Cinquecento e nel Seicento. In Abruzzo si arrivò ad avere oltre mille confraternite e quindi anche nei più piccoli centri, specialmente con le Confraternite del SS. Sacramento (oltre 300) e con quelle del SS. Rosario (oltre 200). Tante altre furono intitolate alla Madonna sotto le diverse denominazioni (della Pietà, Addolorata, del Carmine, dell’Assunta, della Misericordia, ecc.).
Confraternite che costruirono con loro mezzi chiese, cappelle, oratori, che aiutarono i più poveri, assicuravano un cristiano seppellimento a tutti, ecc.
Passati sotto il controllo dello Stato, furono fortemente ridimensionate. Crispi confiscò i loro averi. Vi fu la chiara volontà di prendersi i loro beni e di eliminarle. Poi, pian piano ripresero vigore. 

Da un censimento eseguito nel 2016 dallo stesso Bigi, risultava che in tale data operavano in Abruzzo 177 confraternite così suddivise per Diocesi: 21 L’Aquila, 19 Sulmona, 63 Avezzano, 7 Pescara, 14 Teramo, 42 Chieti, 11 Lanciano e nessuno nel Trivento (zona abruzzese).

Al termine della conferenza, il gruppo dei Cantori di Santa Barbara eseguirà l’antico canto de “Lu Criste a n’ore de notte”.


 

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