"Misa Criolla" al Supercinema giovedì 18 dicembre
Giovedì 18 dicembre al Supercinema di Chieti andrà in scena la "Misa Criolla". All’evento, a ingresso libero, sarà collegata una raccolta fondi totalmente devoluta all’organizzazione Save The Children Italia. Lo spettacolo è l’opera del compositore argentino Ariel Ramirez, la “Misa Criolla”. La rappresentazione vede coinvolti il Coro dell’Accademia di Pescara, diretto dal Maestro Pasquale Veleno (80 elementi) e il gruppo Acanto, con la partecipazione dei musicisti cileni Raul Cespedes e Rodrigo Faulbaum Gomez.
Quando (una trentina di anni fa) si cominciò a diffondere nel mondo la “Misa Criolla”, molti non sapevano bene dove collocarla, concettualmente parlando: nella musica sacra, nella musica leggera o nella musica folkloristica? Oggi la “Misa Criolla” viene eseguita in tutte le chiese di lingua spagnola ed è diventata persino un classico da concerto. Gli esperti sono concordi nel considerarla una splendida sintesi di tutti e tre i generi musicali, ma soprattutto l’espressione più completa della complessità intima dell’uomo moderno latino-americano, col suo retaggio di ieri e con le sue aspirazioni di domani.
Si sa che la “Misa Criolla” è stata composta da Ariel Ramirez utilizzando un testo liturgico spagnolo approvato dalla Chiesa Cattolica, sovrapponendolo alle forme musicali folkloristiche degli indigeni. In pratica la sua è stata la prima grande attuazione della nuova riforma liturgica, che intende far sì che in ogni Paese del mondo l’uomo realizzi pienamente se stesso anche quando si trova nel tempio.
E per parlare meglio con Dio, per abbandonarsi con fiducia nel colloquio con Lui, ogni Uomo deve necessariamente parlare nella lingua che gli è più familiare. I ritmi scelti da Ariel Ramirez sono una Vidala-Baguala per la supplica del Kyrie, un Carnavalito-yaravì per il tripudio del Gloria, una Chacarera-trunca per l’affermazione quasi ossessiva del Credo, un Carnaval cochabambino per l’acclamazione del Sanctus e un Estilo della Pampa per l’intimissimo dell’Agnus Dei.
Per sottolineare il carattere universale e senza tempo di questa musica, l’opera è interpretata con classici strumenti del folklore andino pre e post colombiano: guitarron, quena, chitarra, bombo e tiple per il Kyrie, guitarron, sikus, quena, charango, chitarra, congas e bombo per il Gloria, guitarron, chitarra, charango e bombo per il Credo, guitarron, charango, bombo, congas, e chitarra per il Sanctus, bombo, tiple, chitarra e charango per l’Agnus Dei.