Al Supercinema la proiezione di Serendip, il film sul progetto di solidarietà di due teatini
Sarà proiettato al Supercinema di Chieti domenica 29 settembre il docufilm Serendip, girato in Sri Lanka nel 2017 durante una missione come corrieri solidali dei due teatini Antonio Di Leonardo e Andrea Mariani di Take Me Back, con il regista Marco Napoli. La pellicola è stata selezionata in numerosi festival del cinema nel mondo, classificandosi finalista a Valle Film Fest in Messico e vincitore nel Calcutta Film Festival in India.
Il Supercinema, gioiello teatino chiuso da molti anni alle proiezioni, riapre con un film interamente prodotto e girato da due teatini, un film che parla di unione nella diversità e di come da questa unione possa nascere qualcosa di incredibilmente importante e bello.
“Abbiamo vissuto tante emozioni legate a Serendip, ma questa credo che sarà la più travolgente – spiega Andrea Mariani - presentare il film a casa nostra sa di ritorno da un lungo viaggio, e questa è e sarà sempre una bellissima emozione”. La scelta del Supercinema, dunque, non è stata casuale.
“Avevamo diverse opportunità su dove proiettare Serendip - aggiunge Antonio Di Leonardo - ma non è mai stato in dubbio nei nostri cuori che l’unica scelta possibile fosse il Supercinema. Dobbiamo ringraziare anche il sindaco Di Primio, il quale ha subito accettato con entusiasmo di concederci l’antico teatro cinematografico. Siamo felicissimi della scelta fatta”.
Per partecipare ci si può prenotare a questo link.
Era il novembre del 2015 quando Andrea, con la moglie Erika, ha intrapreso un viaggio itinerante in Sri Lanka. Durante il percorso i due ragazzi hanno conosciuto una famiglia autoctona che li ha ospitati nella loro umile casa in mezzo alla giungla. Al momento dei saluti la madre di quella meravigliosa famiglia ha chiesto se fosse stato possibile inviarle le foto scattate da Erika durante quel pomeriggio passato insieme. Rientrati in Italia, Andrea ed Erika raccontano l’esperienza all’amico Antonio, da sempre appassionato di viaggi, che di lì a qualche mese raggiunge la famiglia in Sri Lanka e consegna fisicamente le foto documentando il tutto con un video. Ed è proprio racchiuso in questo gesto l’intento di Take Me Back: far parte di un progetto solidale in maniera personale e fortemente emotiva. Ma i due ideatori, non ancora pienamente soddisfatti, decidono che a supporto delle richieste private, cioè quelle che mettono in contatto persone in tutto il mondo per la consegna di foto, doni e ricordi, è necessario ampliare il progetto con le richieste di beneficenza, ovvero dare un sostegno concreto attraverso una vera e propria raccolta fondi per acquistare beni e servizi di prima necessità.