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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Vasto

Wwf: no all'impianto rifiuti pericolosi a Punta Penna-Vasto

Il Wwf Zona Frentana e Costa Teatina ha presentato osservazioni alla Via per il progetto della Puccioni di realizzare un impianto chimico per la fabbricazione di prodotti fertilizzanti e di recupero di rifiuti pericolosi

L'8 novembre scorso, l’associazione Wwf Zona Frentana e Costa Teatina ha inviato alla Commissione Via della Regione Abruzzo le proprie osservazioni sul progetto della Ditta Puccioni di realizzare un impianto chimico per la fabbricazione di prodotti fertilizzanti e di recupero di rifiuti pericolosi

L’associazione ha evidenziato le carenze e le inesattezze dello studio di Impatto Ambientale presentato dalla Ditta che non avrebbe tenuto in debito conto le criticità presenti nell'area, né le ripercussioni ambientali sulla Riserva Naturale di Punta Aderci e sul sito Sito di Importanza Comunitaria “Punta Aderci - Punta della Penna”.

In prossimità dell'impianto produttivo della Puccioni infatti, sono presenti anche le industrie EcoFox e Vasto Legno, una Fonderia Leghe Leggere, carpenterie metalliche e, poco distante e tra tante altre attività, un complesso importante di verniciature cui va aggiunta la richiesta, da parte della stessa Ditta, per la centrale a biomasse della potenza di 17.082 kW elettrici lordi e 6.000kW termici, oltre alla ormai nota centrale a biomasse di 4MW già autorizzata della Istonia Energy.

Una concentrazione di attività industriali non indifferente dunque. Cosa succederebbe in caso di incidente? Secondo il Wwf frentano potrebbe ingenerarsi un gravissimo disastro ambientale, con manifestazione certa di pericolo igienico-sanitario anche a notevole distanza, aspetto questo del tutto trascurato dallo studio.

“Ricordiamo che Punta Penna è una vera e propria frazione abitata della città di Vasto – si legge nel comunicato a firma di Ines Palena e Alessio Di Florio - dove sono presenti ristoranti, insediamenti turistici, campeggi, discoteche. Inoltre, a circa un chilometro vi è la spiaggetta di Punta Penna, emblema della 'Riserva Regionale Naturale Guidata di Punta Aderci' che, per il suo ampio ed esteso arenile con retrostante ambiente dunale, è frequentata con punte giornaliere estive di 4-5.000 persone”. 

Un’altra osservazione è sui possibili impatti ambientali sulle aree naturali protette limitrofe. “Con poche eccezioni, tutti gli insediamenti industriali citati, tra cui quello in oggetto, sono ubicati all'interno della fascia di rispetto della Riserva di Punta Aderci e in prossimità del SIC. Nello studio invece si afferma che 'L'area in cui è situato l'impianto non è soggetta a vincoli ambientali, inoltre non ricade all'interno di aree naturali protette, riserve naturali'. A parte l’erroneità della valutazione - continuano - è stata fatta una grave omissione, in quanto la vicinanza di un sito SIC rende necessaria anche la Valutazione d’Incidenza dell’impianto sull’area naturale. Nello studio non sono presenti né indicazioni sulle componenti biotiche presenti nel SIC né stime dei possibili impatti su di esse e sulle mitigazioni attuabili”.

Il Wwf Zona Frentana, nel ricordare che nella provincia di Chieti il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria è carente il 6 Maggio scorso ha invitato la Regione “a sospendere qualsiasi autorizzazione alle emissioni (compresi i rinnovi) fino a quando non sarà in grado di attuare tale monitoraggio obbligatorio” per legge.

“Quale futuro potrà avere la Riserva di Punta Aderci, che con ogni diritto vuole candidarsi ad essere riferimento centrale all’interno del Parco della Costa Teatina, se nella zona industriale, continueranno ad insediarsi impianti a così alto rischio ambientale? Quale vantaggio può trarre la città, l’agricoltura, le altre aziende locali, il turismo da un peggioramento dell’aria che respiriamo e dalle aumentate probabilità di incidenti nel trattamento di sostanze pericolose?”

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