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Economia

Assessore Viola: un consorzio salverà il commercio teatino

Il progetto dell'assessore al commercio sarà discusso mercoledì con gli enti e le associazioni di categoria. Sulle aperture in deroga risponde: aspettiamo le direttive regionali

Un consorzio misto pubblico-privato per salvare le attività commerciali del centro storico di Chieti. È la proposta dell’assessore al Commercio, Antonio Viola, alla crisi che ha colpito i piccoli esercenti teatini.

“Mercoledì prossimo - spiega Viola - ci sarà una riunione per discutere del progetto. Vogliamo creare un consorzio in cui gli enti istituzionali, la Camera di commercio, le associazioni di categoria e gli stessi negozianti possano avere un ruolo di spicco”. Obiettivo è il rilancio delle attività economiche del centro, penalizzate non solo dalla situazione economica poco rosea, ma anche dal fiorire di centri commerciali nei dintorni della città. “Il marketing del centro storico - prosegue - va rilanciato. Nella riunione discuteremo di manifestazioni, promozioni, arredi che possano aiutare i commercianti teatini a risollevarsi”.

Un appello a favore dei piccoli esercenti era stato lanciato pochi giorni fa da Angelo Allegrino, presidente provinciale di Confcommercio. In quell’occasione aveva ricordato che, secondo uno studio dell’associazione di categoria, “negli ultimi anni sono state chiuse 83 attività commerciali solo nel perimetro del centro storico di Chieti, con una perdita di 200 posti di lavoro”. Allegrino si era detto fortemente contrario alla liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, come previsto dalla legge dello scorso 15 luglio. E proprio per proteggere i piccoli negozianti aveva lanciato all’amministrazione comunale l’appello “di attenersi alla legge regionale che fissa a 34, più quattro aperture extra, le giornate di deroghe alle chiusure obbligatorie festive e domenicali”.

Ai timori della Confcommercio l’assessore Viola risponde che, non appena arriveranno direttive dalla Regione Abruzzo, il Comune si impegnerà a stilare il calendario con le aperture in deroga per il 2012. Per legge le direttive devono arrivare entro il 1° gennaio dell’anno a cui si riferiscono e Viola assicura: “Prima della fine dell’anno saremo in grado di stilare il calendario. È inutile scegliere adesso date che rischiamo di dover modificare”.

 

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