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Vigilanti di Megalò rischiano il posto: l'Ugl chiede l'intervento del prefetto

Il sindacato denuncia il cambio di appalto della vigilanza privata del centro commerciale in violazione dei ccnl

Undici vigilanti del centro commerciale Megalò dal primo aprile rischiano di perdere il lavoro per un cambio di appalto.

A lanciare l’allarme è l’Ugl sicurezza civile abruzzese che ha chiesto alle prefetture di Chieti e Pescara di intervenire su una procedura che, a detta del sindacato, non avrebbe rispettato gli obblighi sociali e i contratti nazionali di riferimento (dm 269/10) della vigilanza privata. 

“In relazione al cambio di appalto in oggetto che vede il passaggio da Sicuritalia Ivri S.p.a. a Nemesis Defence Pro S.r.l. (ex Daga) di 10 portieri e un armato – spiega il segretario regionale Fabio Urbini – l’Ugl è seriamente preoccupata per la volontà della società subentrante di non dare seguito al cambio di appalto come previsto dall’ex art. 24 e dal ccnl trovandoci di fronte, ancora una volta, a lavoratori la cui perdita del posto di lavoro che andranno a rimpinguare l’esercito di disoccupati che spesso lo sono per l’unico principio del massimo guadagno con il minimo dispendio di denari del datore di lavoro,  anche a costo di violare le norme”.

Il sindacato ha scritto quindi alle prefetture di Chieti e Pescara e all’ispettorato del lavoro e ha diffidato la stazione appaltante (Megalò) poiché “il mancato rispetto del nazionale è motivo di revoca della licenza”. Lo stesso chiede alla società “responsabile in qualità di committente, che subordini la firma del contratto con la Nemesis alla corretta conclusione del cambio di appalto”. Ai prefetti invece prega di avviare tutte le procedure previste dalla legge per verificare se l’Istituto subentrante sia in regola con le normative vigenti e se l’appalto è stato aggiudicato ad un costo congruo con il costo del lavoro come previsto dalle tabelle del Ministero del lavoro.

 “Riteniamo gravissimo – conclude Urbini - che un Istituto di Vigilanza violi così palesemente il contratto collettivo nazionale in vigore, essendo in fase di affidamento ben chiari i numeri delle risorse che la subentrante avrebbe dovuto prendere in carico”.
 

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