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Tirocinanti dimenticati del Covid, le Apl Cna: "Aiuti alle imprese che ospitano tirocini"

A sollevare il caso è il sistema delle agenzie per il lavoro che ricordano come le imprese che ospitano tirocinanti stiano patendo un'altra penalizzazione: i mancati rimborsi, dovuti dalla Regione, alle aziende che hanno utilizzato il bando Garanzia lavoro

La platea dei tirocinanti, circa 10mila abruzzesi. nell’emergenza Covid-19 è finita nel dimenticatoio. A sollevare il caso è il sistema delle Agenzie per il lavoro della Cna Abruzzo: i tirocinanti sono stati esclusi da ogni forma di sostegno pubblico al reddito previsto invece per altre categorie sociali come imprese, lavoratori o famiglie.

Attualmente in Abruzzo i tirocini sono stati sospesi a partire dall’11 marzo scorso: allo stato attuale nessun tirocinante percepisce alcuna indennità, se non quella di marzo 2020 per i primi 11 giorni lavorati, riproporzionata rispetto ai 600 euro standard di indennità.

"Le imprese - sottolineano -  che ospitano tirocinanti stanno patendo un’altra penalizzazione: i mancati rimborsi, dovuti dalla Regione, alle aziende che hanno utilizzato uno dei bandi più gettonati, “Garanzia lavoro”, voluto dall’Unione europea per favorire l’assunzione di disoccupati. Una misura per la quale sono previste risorse ingenti, per cui sono stati attivati moltissimi percorsi formativi, per cui le aziende hanno anticipato fondi e inviato da mesi la documentazione richiesta, ma che nonostante ciò la Regione Abruzzo non ha ancora provveduto a liquidare".

Per aiutare le imprese interessate e i tirocinanti le Apl della Cna propongono le seguenti soluzioni: prevedere anche per i tirocinanti forme minime di ammortizzatori sociali, come previsto da altre Regioni; dare un contributo alle aziende che li utilizzano, da impiegare per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro alla ripresa delle attività; fissare un bonus per il tutoraggio aziendale, visto e considerato che alla ripresa delle attività il percorso di formazione dovrà in pratica ricominciare da capo; valutare la possibilità di estendere la platea dei partecipanti anche ai professionisti abilitati.

"Quella dei tirocinanti è una platea vasta e variegata, che dal 2012 ad oggi è cresciuta in modo esponenziale, - ricorda il presidente regionale della confederazione artigiana, Savino Saraceni - ed è composta tanto da lavoratori in cerca di ricollocazione nel sistema produttivo che da giovani, spesso forniti di elevatissimi titoli di studio".

 Ai problemi delle persone rischiano di sommarsi anche quelli alle strutture che hanno favorito l’incrocio tra imprese e tirocinanti: "L'interruzione di quelli finanziati da fondi europei - mette in guardia Silvio Calice della Apl di Chieti - può causare problemi alle Agenzie che li hanno attivati".

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