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In provincia di Chieti sei morti sul lavoro in un anno, ma non è la peggiore d'Abruzzo

Secondo i dati diffusi dall'Inail, considerando l'incidenza sul numero di lavoratori, il chietino è terzo in regione

Nel 2018, in Abruzzo, ci sono state 19 vittime sul lavoro, secondo i dati diffusi dall’Inail, elaborati dall’Osservatorio . Un dato allarmante, che però piazza la nostra regione agli ultimi posti in Italia. I dati peggiori arrivano dalla Lombardia: sono 113 le morti bianche registrate negli scorsi 12 mesi.

Meglio dell’Abruzzo Basilicata (15), Marche (14), Trentino Alto Adige e Sardegna (13), Molise (11), Umbria (7), Val d’Aosta (1). Naturalmente, non è possibile leggere le statistiche in maniera fredda, attenendosi soltanto ai numeri: vanno valutati l’indice di occupazione, il numero di abitanti, le percentuali fra occupati e residenti.

Proprio il Molise, ad esempio, guida la triste graduatoria dell’incidenza di mortalità rispetto al numero di occupati, con 104,8 infortuni ogni milione di lavoratori.

Andando a vedere nel dettaglio i dati delle quattro province abruzzesi, Chieti è al 41esimo posto nella graduatoria nazionale, al terzo di quella regionale. Nel 2018, si sono registrate 6 vittime su 146.122, con un’incidenza del 41,1%. Due anni fa, detenva il triste primato in questa tragica classifica.

Anche la provincia dell’Aquila ha registrato 6 vittime l’anno scorso, ma si trova al 26esimo posto, considerato che gli occupati sono 113.096 e l’incidenza arriva al 53,1%.

Meno vittime a Pescara, 5 su 115.278 occupati, ma questa provincia si colloca al 37esimo posto, con un’incidenza del 43,4%.

La provincia più virtuosa è quella di Teramo: con 2 vittime sul lavoro, su 116.128 persone occupate, registra un incidenza del 17,2%, ottenendo il 93esimo posto nazionale.

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