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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Start-up in crescita, ma Chieti fanalino di coda in Abruzzo

Nella provincia ventinove le start-up innovative dell'ultimo anno. Sono quelle con più giovani

In Abruzzo il numero di start-up innovative continua a crescere. Se a livello nazionale sono state stimate ben 6.235 imprese, 152 di queste, pari al 2,4%, risiedono in Abruzzo. Un dato in crescita del +35,7% rispetto a fine 2015 (il più alto in Italia e superiore alla media nazionale pari al 21,2%) e che posiziona la regione al 12° posto.

L'IDENTIKIT - Si tratta di giovani imprese che nell’ultimo anno hanno impiegato prevalentemente fino a quattro addetti (73,8%), operano nei "servizi’ (73%) e hanno un valore della produzione che per il 66,3% non supera i 100 mila euro. E’ quanto emerso dai dati elaborati da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia

I DATI - Per quanto riguarda le province è L’Aquila a registrare in assoluto il valore più alto in regione, con 46 start-up innovative (pari al 30,3% del totale regionale), seguita  da Pescara con 41 (27%), Teramo con 36 (23,7%), chiude Chieti con 29 (19,1%). Nella provincia teatina il 6,9% delle start up ha una compagine societaria a prevalenza femminile (in regione il dato sale a 11,8%), mentre quelle coordinate prevalentemente dai giovani (under 35) rappresentano il 20,7%, un dato stavolta superiore alla media regionale che è invece del17,8%.

"Le giovani imprese, in un momento di staticità dell’economia a livello generale, rappresentano una grande risorsa per dare nuovo impulso al mercato assicurativo e accelerarne il cambiamento attraverso soluzioni più 'disruptive' - commenta Isabella Fumagalli, Ad di BNP Paribas Cardif – Con Openf@b Call4Ideas 2016, giunta ormai alla terza edizione, vogliamo incoraggiare le buone idee fornendo gli strumenti e mettendo a disposizione l’esperienza dei manager di BNP Paribas Cardif per trasformare i progetti in business. Quest’anno abbiamo scelto il tema della customer experience perché non possiamo sottovalutare i nuovi trend di abitudini e consumo dei clienti digitali che ci portano necessariamente ad avere un rapporto diverso con il cliente finale".

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