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Soppressione Inpdap: i lavoratori occupano la sede

Per protesta contro le recenti norme del governo che prevedono la soppressione dell'Ente e l'accorpamento all'Inps, i dipendenti hanno occupato la sede Inpdap di Chieti

La protesta dei dipendenti Inpdap, in stato di agitazione permanente dopo il 6 dicembre scorso contro le recenti norme del governo che prevedono la soppressione dell'ente e l'accorpamento all'Inps, è proseguita anche oggi (28 dicembre) con l'occupazione simbolica della sede in via Principessa di Piemonte, dalle 9,30 alle 11,30.

Preoccupati i lavoratori e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Usb per le disfunzioni che potrebbero verificarsi per l'utenza e per la tutela dei livelli occupazionali conseguenti al Decreto 'Salva Italia'.

"Pur non essendo contrari ad una generale riorganizzazione del sistema previdenziale e degli Enti ad esso legati - spiegano Andrea Gagliardi (Cgil), Vincenzo Traniello (Cisl), Donato D'Arcangelo (Uil) e Silvio Di Primio (Usb pubblico impiego)  - chiediamo che ci sia un tempo di attuazione più lungo rispetto ai termini previsti dal Decreto Legge del 6 dicembre convertito in Legge, proprio per affrontare e risolvere tutte le questioni poste con la tranquillità necessaria. L'occasione è rappresentata dal 'Decreto Milleproroghe', attualmente in discussione in Parlamento, in cui potrebbero essere inserite norme di posticipazione dei suddetti termini".

Nella lettera inviata dalla UilPa Chieti a tutti i parlamentari e alle segreterie politiche abruzzesi i lavoratori Inpdap, assieme al coordinatore provinciale Donato D'Arcangelo, manifestano l'intenzione di coinvolgere questi ultimi "al fine di evitare che le funzioni e le prestazioni dell’Ente 'soppresso' vengano ridimensionate a discapito degli iscritti, dei pensionati e dei dipendenti stessi, non comprendendo inoltre come tale accorpamento possa produrre nell’immediato i risparmi preventivati".

L’Assemblea dei dipendenti Inpdap di Chieti chiede inoltre garanzie in ordine al mantenimento di tutte le prestazioni erogate dall’Istituto, la tutela di tutte le posizioni lavorative con salvaguardia degli eventuali esuberi e la conoscenza dettagliata di tutte le voci relative al previsto risparmio.

Occupazione sede Inpdap Chieti

"La soppressione ha e avrà conseguenze sui pensionati e sui dipendenti pubblici - continua dal presidio Paola D'Urzo, direttrice dell'Inpdap di Chieti - nonchè sui lavoratori, applicando l'ulteriore taglio del 10% all'organico. Il rischio è che questa fase di transizione non garantisca più un discorso qualitativo". Rischio che potrebbe esserci fin da subito, per la precisione dal 1° gennaio 2012, quando l'Ente formalmente non esisterà più.

"Il problema - conlude D'Urzo - non è il rientrare o meno all'interno di un Ente unico, ma il fatto che non ci siano più garanzie sotto ogni profilo, sia lavorativo, che relativo all'utenza, la quale sarebbe costretta a rivolgersi alle banche per le attività creditizie".

Venerdì 30 dicembre è prevista un'altra Assemblea dei lavoratori.

 

 

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