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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Atessa

Sevel chiude il 2022 in negativo, in controtendenza rispetto agli altri stabilimenti Stellantis

Persi 200mila veicoli a causa della mancanza di semiconduttori e altri componenti. La Fim Cisl: "Carenza che condizionerà anche il 2023"

Dopo quattro anni la produzione di Stellantis, grazie al lancio dei nuovi modelli, torna a crescere in tutti gli stabilimenti italiani, ad eccezione della Sevel. Tra auto e furgoni nel 2022, come segnala la Fim Cisl nel tradizionale consuntivo, sono state prodotte 685.753 unità, l'1,8% in più del 2021 (673.574).

“Tutti gli stabilimenti di assemblaggio delle autovetture - sottolinea il sindacato - sono in positivo, portando la produzione di 479.753 ad una crescita del +17,4%, mentre quella di veicoli commerciali (Sevel) segna una pesante riduzione del -22,3%, da 265.000 del 2021 al 206.000 del 2022”.

La valutazione è tuttavia differente se i dati di produzione vengono al periodo pre-covid e quindi al 2019, con un andamento della produzione negativo con una perdita complessiva nei volumi del -16,3% (auto+veicoli commerciali), con le autovetture a -8,7% e i veicoli commerciali a -29,7%. “La causa - spiega Fim-Cisl - è in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni per la mancanza dei semiconduttori e di altri componenti, iniziata nel 2021 e che probabilmente condizionerà anche il 2023. Abbiamo calcolato che, nel 2022, la difficoltà nelle forniture di componenti ha determinato una perdita di circa 200.000 vetture rispetto alle potenzialità produttive degli ordini acquisiti (stop a 608 turni pari a circa 274 giorni di lavoro)".

Rispetto al 2021, il dato positivo nelle fabbriche auto è stato determinato in gran parte dal lancio produttivo di nuovi modelli. L’entrata in produzione della Maserati Grecale e dell’Alfa Romeo Tonale sta dando una spinta alle produzioni di Cassino e Pomigliano D’Arco. Il polo produttivo di Torino ha mantenuto buoni livelli di produzione, in particolare grazie ai volumi della 500 bev e le produzioni del Plant di Modena grazie alla Maserati MC20. Il sindacato osserva come il segno più registrato nel 2022 interrompe "la serie negativa che aveva caratterizzato gli ultimi quattro anni. Un dato certamente positivo, ma, se esaminiamo l’arco temporale 2017-2022, c’è ancora molto da lavorare per recuperare circa un terzo della produzione persa (da 1.035.454 a 685.753), la quale ha interessato nella stessa misura le autovetture e i veicoli commerciali".

“Perciò riteniamo importante che il ministro Urso convochi subito il tavolo ministeriale 'Stellantis' - commenta Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl che ha illustrato i dati a Torino - Come sindacato dobbiamo verificare concretamente l’arrivo nel nostro paese dei nuovi investimenti previsti dal Piano 'Dare Forward', necessari al lancio di nuove produzioni".

"È altrettanto urgente - continua la nota sindacale - che il Governo affronti con determinazione il problema della difficoltà per il settore a reperire materie prime e semiconduttori e della conseguente necessità strategica di accorciare le catene di fornitura. Tema che il Governo dovrebbe porre con forza anche in ambito Europeo". La Fim Cisl ricorda di avere "più volte denunciato la gravità di questa situazione, la quale indebolendo uno dei settori industriali più rilevanti, colpisce pesantemente il reddito dei lavoratori e riduce il bacino occupazionale del paese, determinando ripercussioni estremamente negative anche sull’indotto".

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