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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Edilizia in ginocchio contro "burocrati e tecnocrati" ma l'assessore smentisce

Imprese e lavoratori attivi dimezzati in pochissimi anni, l'Ance e le associazioni di categoria puntano il dito sui "burocrati e tecnocrati" fannulloni, criticando gli orari di apertura dell'ufficio Lavori pubblici del Comune e denunciando la scarsa partecipazione delle imprese locali ai grossi appalti. Ma l'assessore Colantonio smentisce

Ieri (lunedì 7 ottobre) il mondo delle costruzioni si è riunito per gli stati generali dell’edilizia, un grido di dolore sulle ferite inferte dalla crisi al settore, aggravate dall’incapacità di alcuni “burocrati e tecnocrati”, che rallenterebbero ancora di più le attività, con pagamenti in estremo ritardo rispetto ai tempi fissati per legge e scarsa voglia di facilitare gli operatori del settore.

L'ALLARME - L’allarme è sorto non solo perché si è ridotto drasticamente il numero di imprese attive (passate da 1.262 del 2009 a 740 attuali) e di conseguenza quello dei lavoratori (erano 6.125 nel 2009, oggi sono la metà, 3.108, quelli censiti dalla cassa edile), ma anche per una serie di situazioni tutte teatine che penalizzerebbero, secondo il presidente provinciale dell’Ance, Angelo De Cesare, le imprese locali.

A cominciare dall’ufficio Lavori pubblici del Comune, che resta chiuso due giorni sui cinque lavorativi dell’ente, e che tiene le porte serrate in modo che gli utenti debbano bussare e farsi annunciare. Le accuse del presidente Ance, condivise da associazioni di categoria, associazioni a tutela dei consumatori, sindacati, ordini professionali e dallo stesso padrone di casa, il presidente di Confindustria Paolo Primavera, sono andate oltre. Perché ha denunciato una difficoltà per le imprese storiche della città e della provincia ad aggiudicarsi appalti importanti a Chieti, sostenendo che spesso non sarebbero neppure invitate a concorrere. Affermazioni pesanti, ma con cognizione di causa, considerato che l’architetto De Cesare è a capo dell’impresa di costruzioni teatina più longeva, attiva da oltre 150 anni, che vanta interventi importanti su molti edifici storici cittadini; in più l’amministratore della De Cesare costruzioni è anche vice presidente nazionale dell’Ance.

L'ASSESSORE - Il giorno dopo la denuncia pubblica, arriva la replica dell’assessore ai Lavori pubblici Mario Colantonio, che rispedisce al mittente le dichiarazioni di De Cesare: “Le sue dichiarazioni – dice - sono accuse gravi che mettono ingiustamente in cattiva luce l’amministrazione comunale”. E sciorina dati sull’affidamento dei lavori del Comune da marzo 2010 a marzo scorso per contraddire quanto affermato dall’architetto teatino, dimostrando che il 94 per cento degli appalti pubblici gestiti dal Comune è affidato ad aziende abruzzesi, ossia 304 su 324 lavori appaltati; 160 ditte, più o meno la metà, erano di Chieti.

In particolare nel periodo compreso fra marzo 2010 e marzo 2011 sono stati affidati 41 lavori per un importo complessivo di oltre 12 milioni di euro: 38 sono andati a ditte abruzzesi, delle quali 21 erano teatine. Nei 12 mesi successivi il Comune ha appaltato 140 interventi per quasi 8 milioni: hanno lavorato in tutto 131 ditte abruzzesi, 72 di Chieti. E ancora da marzo 2012 a marzo 2013, esclusi gli interventi sulla filovia, stando ai dati forniti dal Comune sono stati affidati 143 lavori per poco meno di 6 milioni di euro:133 ditte erano abruzzesi, 67 teatine.

In merito ad altri cantieri importanti in città, Colantonio precisa che non sono di competenza comunale. “I lavori per la ristrutturazione per il palazzo di giustizia – spiega - sono gestiti e appaltati direttamente dal Provveditorato generale alle opere pubbliche (un ente interregionale). Per la gara dei lavori di riqualificazione della pista di atletica dello stadio Angelini sono state invitate ditte specializzate per l’intervento,  fra le quali anche note aziende abruzzesi, e che l’aggiudicazione è avvenuta sulla scorta di un ribasso di circa il 30%”. Quanto all’appalto di palazzo d’Achille, in cui secondo De Cesare sarebbero state penalizzate le ditte che s’erano occupate dell’adeguamento sismico “i lavori sono stati affidati in base ad una gara che ha previsto l’offerta economicamente più vantaggiosa”.

Quanto agli orari dell’ufficio Lavori pubblici, contestati anche da alcuni cittadini con un video diffuso dal blog Il censorino teatino, l’assessore difende l’operato dei dipendenti. “Il settore Lavori Pubblici del Comune di Chieti è aperto il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle ore 12; il martedì e giovedì anche dalle ore 15 alle ore 16 mentre gli altri giorni della settimana riceve per appuntamento in quanto l’istruttoria delle pratiche relativa ai lavori pubblici viene fatta dagli stessi dipendenti adibiti al front-office. È ovvio – prosegue - che le buone maniere impongano, per altro, di farsi annunciare ed aspettare il proprio turno così come accade in tutti gli uffici del mondo e tale regola vale per le imprese storiche così come per quelle neonate”. Poi cita gli esempi di altri uffici del settore (alla Regione, a Teramo, a Latina) per dimostrare che la situazione teatina è migliore di altre.

Ma c’è da aspettarsi che le contestazioni decise fatte ieri durante gli Stati generali dell’edilizia non si accontentino di rassicurazioni sull'essere "il meno peggio", considerato che anche il presidente regionale di Assoconsum Livio Di Bartolomeo aveva annunciato un intervento deciso visto che da mesi invoca una carta dei servizi di cui sembra non esserci traccia.

Le precisazioni di Colantonio, però, terminano con una proposta di seppellire l’ascia di guerra per collaborare: “Auspico che l’ottimo presidente dell’Ance voglia con noi lavorare per dare una seria risposta alla grave crisi che colpisce tutti e quindi anche il comparto dei Lavori pubblici, lavorando insieme e non creando falsi problemi o inutili cordate protezioniste”.

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