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Servizi per l’infanzia in Abruzzo: dati inferiori rispetto alla media nazionale

In linea generale, il servizio appare più diffuso sulla costa rispetto alle aree interne

"L’importanza di investire nei servizi per l’infanzia abruzzesi". Questo il tema della ricerca di Osservatorio Abruzzo, un progetto di Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp.

Secondo i dati raccolti l’Abruzzo si pone sotto la media nazionale. Nel 2020, infatti, il tasso di occupazione tra le donne tra 25 e 34 anni era al 45,1%, mentre in Italia si attestava al 51,9%.

Rispetto a un dato nazionale di 26,9 posti nido ogni 100 bambini sotto i 3 anni, l'Abruzzo si colloca al di sotto di questa media. Sono infatti 23,9 i posti ogni 100 minori nella regione. Un'offerta superiore rispetto a tutte le altre regioni del mezzogiorno (se si esclude la Sardegna) e tuttavia quasi 10 punti al di sotto dell'obiettivo di Barcellona (33 posti ogni 100 minori).

A livello provinciale il maggior numero di interventi riguarderà il territorio di Chieti (5), seguito dall’aquilano (2) e dal teramano (1). Nessun intervento, almeno tra quelli per cui è già stato disposto il finanziamento, riguarderà la provincia di Pescara. Dal punto di vista economico, l’intervento più oneroso riguarderà il comune di Magliano De’ Marsi, in provincia dell’Aquila. Qui sarà eseguito un intervento per la riconversione dell’ex scuola elementare in un centro polifunzionale per i servizi alla famiglia. L’importo complessivo dell’investimento ammonta a 3 milioni di euro.

"Ciò che i bambini imparano nei primi mille giorni di vita - spiegano i ricercatori - ha un impatto significativo sul loro futuro. Da questo punto di vista l’offerta di servizi in Abruzzo presenta dati inferiori rispetto alla media nazionale. Per questo i fondi del Pnrr rappresentano un’opportunità da cogliere. Garantire il diritto all’infanzia è uno dei cardini fondamentali su cui si fonda la nostra società. I servizi connessi a questo diritto, come l’accesso agli asili nido, hanno dunque un valore strategico per i territori. Per questo gli investimenti stanziati nel Pnrr possono rappresentare un’opportunità da cogliere".

Tra le province abruzzesi l'offerta appare piuttosto omogenea. Spiccano Chieti e Teramo con un dato superiore alla media regionale, sebbene al di sotto di quella italiana e della soglia stabilita in sede Ue. 

In media in Abruzzo la soglia del 33% stabilita dall’obiettivo europeo di Barcellona è raggiunta in 55 comuni su 305, ovvero il 17,7% del totale. Un dato inferiore rispetto a quello medio nazionale (23,6%) e che varia tra le diverse province.

All'Aquila e Pescara l'offerta appare maggiormente concentrata: solo il 13% dei comuni di queste province presenta infatti un'offerta di posti nido superiore alla soglia europea. Tra questi uno dei due capoluoghi: Pescara - con 35,2 posti ogni 100 bambini. Mentre nel comune dell'Aquila i posti offerti sono 27 ogni 100 minori, una quota comunque superiore rispetto alla media regionale e in linea con quella nazionale. Tuttavia, al di fuori del capoluogo, solo poco più della metà degli abitanti vive in un comune dove il servizio è presente. Un dato da ricollegare alle estese aree interne, in cui è spesso più difficile istituire il servizio, e al progressivo spopolamento da parte delle famiglie più giovani.

Al contrario, il servizio appare maggiormente diffuso nel chietino e nel teramano. In entrambi i territori, oltre 1 comune su 5 presenta un'offerta di servizi prima infanzia superiore al 33%. Tra questi, Vasto (33,2%) e Lanciano (35,2%) in provincia di Chieti, ma anche Castellalto (38,9%) in quella di Teramo. Più indietro, anche se comunque al di sopra del 20%, l'offerta di nidi nei due capoluoghi: Teramo (24,4%) e Chieti (20,3%).

In linea generale, il servizio appare più diffuso sulla costa rispetto alle aree interne. I capoluoghi e le città maggiori - in linea con la tendenza nazionale - dispongono spesso di una copertura potenziale maggiore. Oltre ai già menzionati casi dei capoluoghi provinciali (tutti, eccetto Chieti, sopra il dato abruzzese), superano la media regionale Avezzano (32,7%) e le già citate Vasto e Lanciano. Mentre restano indietro Montesilvano (8%) e Francavilla al Mare (9%).

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