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Economia

"Il Comune non mantiene le promesse": le librerie teatine minacciano azioni legali

I genitori non hanno pagato per l'acquisto dei testi per la scuola dell'obbligo ma i titolari delle librerie di Chieti stanno ancora aspettando la liquidazione delle fatture, promessa in tempi ragionevoli dal Comune

“Siamo stati presi in giro un’altra volta dal Comune di Chieti e, come volevasi dimostrare, anche quest’anno l’ente sta ritardando l'invio dei rimborsi per i libri di testo”. A più di cinque mesi dalla protesta sulla fornitura dei libri per l’anno scolastico in corso - protesta che era rientrata subito dopo le rassicurazioni del sindaco - i librai di Chieti oggi si trovano a dover denunciare il mancato rimborso delle spese anticipate per rifornire i punti vendita dei libri scolastici.

Anche stavolta avevano garantito il servizio, ma davanti all’ennesimo ritardo le cartolibrerie Shop office, Barbone, De Luca e La Pergamena oggi si dicono pronte ad agire per vie legali se entro breve non verranno rimborsate dal Comune. 

“Siamo arrivati a dicembre – spiega Agostino Di Domizio anche a nome dei suoi colleghi – e non abbiamo ancora ricevuto né acconto, né saldo delle fatture. Quando la scorsa estate interrompemmo la protesta per evitare di far anticipare la spesa per i libri di testo per la scuola dell'obbligo ai nostri clienti, il sindaco ci aveva promesso che avremmo avuto un acconto e che ci avrebbero pagato le fatture in scadenza. Niente di tutto questo è accaduto. Dal Comune ci dicono che è tutto pronto e che manca soltanto una firma, ma i soldi non arrivano. La scadenza di fine novembre non è stata rispettata e adesso prenderanno la scusa della chiusura del bilancio e, come sempre, si dovrà aspettare aprile per la liquidazione delle fatture”.

Parliamo di quasi 80 mila euro totali anticipati dalle quattro librerie cittadine che vendono i libri di scuola con un guadagno, precisano gli interessati, irrisorio.

Fra di loro c’è chi ha dovuto chiedere un prestito in banca per anticipare l’acquisto dei volumi. Per lo scorso anno scolastico i rimborsi iniziarono ad arrivare a primavera, più o meno come l’anno precedente.

Ma i librai adesso sono stanchi.

“Arrivati a questo punto noi non ci sentiamo più di poter garantire il servizio – spiegano i titolari delle librerie teatine - e di sicuro per il 2020 sarà necessario trovare una soluzione perché non possiamo più anticipare i soldi per i libri della scuola dell’obbligo. Se il Comune non sa gestire i fondi che arrivano dalla Regione non possiamo essere noi librerie a pagarne le conseguenze. Non spetta a noi coprire le loro mancanze”. E quindi per il prossimo anno le famiglie potrebbero dover anticipare i soldi per l’acquisto dei libri per la scuola dell'obbligo, come paventato già a giugno scorso.

L’ultimo messaggio dei titolari delle librerie è rivolto alla clientela: “Noi ci siamo stati per voi, ma l’amministrazione comunale non c’è per noi”.
 

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