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Marsilio al Governo: "Estendere ristori anche alle attività colpite da norme restrittive emanate dalle Regioni"

"L’attuale disciplina prevede il diritto al ristoro solo se il provvedimento scaturisce da un decreto del Governo" fa presente Marsilio

Estendere il diritto ai ristori anche alle attività colpite da norme restrittive emanate dalle Regioni. Lo chiede il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenuto alla riunione di questa mattina con i ministri Gualtieri, Boccia e De Micheli.

"L’attuale disciplina, come confermato dagli interventi sia di Boccia che dello stesso Gualtieri in replica, prevede il diritto al ristoro solo se il provvedimento scaturisce da un decreto del Governo" fa presente Marsilio.

Una scelta che il governatore ritiene "pericolosa" oltre che "ingiusta".

"Pericolosa, perché, - spiega - un presidente che riscontrasse l’urgenza e la necessità di emanare un’ordinanza restrittiva, anche in anticipo o senza l’intesa del Ministro, potrebbe essere frenato dal farlo nella certezza di non poter ristorare il danno alle attività colpite. A discapito della tempestività che serve in certi casi. Ingiusta  perché così si sancisce una sorta di potestà normativa di serie B (quella delle Regioni) rispetto al Governo. Lo stesso cittadino, se colpito da uno stesso provvedimento di chiusura della propria attività, identico nel merito e negli effetti, viene ristorato se proviene dall’autorità dello Stato, paga di tasca propria se proviene dalla Regione. Regione che, è bene ricordarlo, a differenza dello Stato non può contrarre debito pubblico e fare ‘scostamenti di bilancio’ per finanziare in proprio un fondo ristori". 

Per questi motivi il presidente della Regione Abruzzo ha chiesto oggi al Governo di riflettere e riconsiderare tale scelta.

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