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Economia

I rincari non risparmiano il gelato artigianale: gustare coni o coppette costerà fino al 25% in più

È l'effetto degli aumenti delle materie prime e dell'energia, già emersi in altri settori alimentari: quasi ovunque si parte da un minimo di 2 euro e 50

I rincari degli ultimi mesi non hanno risparmiato neppure il gelato. Aumenti destinati a farsi sentire, vista la bella stagione praticamente già iniziata, quando è impossibile resistere alla tentazione di un cono o di una coppetta artigianale. 

Come spiega l'agenzia di stampa Ansa, è l'effetto dei rincari delle materie prime e dell'energia, già emersi in altri settori alimentari.

E l'Abruzzo non è immune dagli aumenti: il gelato artigianale subisce rincari fino al 25%, arrivando a costare da un minimo di 2 euro e 50, in su.

All'agenzia di stampa Enrico Zazzini, titolare del bar gelateria DolceAmaro, in corso Trento e Trieste, a Lanciano, ha spiegato: "Abbiamo dovuto apportare aumenti dal 10 al 20%. Il cono piccolo è passato da 2 a 2,5 euro. È il primo grande rincaro che c'è stato di recente. L'emergenza Covid ci aveva spinto a tenere bassi i costi, perché i consumi erano ai minimi termini. Ora non potevamo fare altrimenti. Il latte e la panna hanno subito tre aumenti, a ottobre, dicembre e marzo. La bolletta dell'energia, negli ultimi mesi, è più che raddoppiata. Le vecchie palette e le coppette, giustamente sostituite con materiale biocompostabile, hanno però anch'esse comportato un incremento dei costi. Tutti i costi delle materie prime hanno subito un incremento significativo e, infatti, nonostante i 50 centesimi in più, guadagneremo meno rispetto al passato, poiché l'incremento servirà a malapena a coprire tali aumenti. Per fortuna stiamo lavorando, non registriamo una contrazione e non ci sono lamentele da parte dei clienti, che comprendono le motivazioni".

Aumenti confermati dalla storica gelateria Cicco di Francavilla al Mare: "Abbiamo ripreso i contatti con i fornitori e abbiamo avuto la conferma che è aumentato tutto. Non solo le materie prime, di cui non si può fare a meno, ma anche tutto il resto, come, ad esempio, i materiali per il confezionamento, le coppette o i cucchiaini. A tutto questo si aggiungono i costi dell’energia, ormai alle stelle. Un altro problema riguarda il personale: si fa fatica a trovare dipendenti. La fase attuale è sicuramente caratterizzata dall’incertezza, ma abbiamo già superato periodi difficili; basti pensare alla recente emergenza Covid. Anche quest’anno daremo il massimo e lavoreremo con l’entusiasmo e l’ottimismo di sempre”.

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