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Economia

Fallimento Carichieti, niente rimborso totale agli obbligazionisti

"Queste 10 mila persone hanno messo dei soldi - ha detto il premier Renzi a Rtl 102.5 - in operazioni che erano a rischio"

Gli obbligazionisti di Carichieti e delle altre banche coinvolte dal crac non avranno un rimborso totale. Lo ha confermato il premier Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5, dove è intervenuto in diretta. 

"Queste 10 mila persone hanno messo dei soldi - ha spiegato il presidente del Consigio - in operazioni che erano a rischio: tre, quattro anni fa se mettevamo i soldi in un conto corrente ci davano tra lo 0,5 e l'1%; questi signori prendevano il 7-8%, avevano assunto obbligazioni subordinate a rischio che rendevano di più. Erano stati truffati? Siccome è stata la prima volta, diamo loro una mano, restituiamo a chi ha i titoli l'80 per cento, poi naturalmente se hanno da protestare vadano a fare l'arbitrato e vediamo se hanno ragione loro. Non sono così convinto che gli meriti fare l'arbitrato. Ma agli altri 60 milioni italiani evitiamo di fare racconti non esatti", ha concluso.

Nulla cambia, dunque, rispetto al decreto banche. Ogni obbligazionista - che avrà acquistato obbligazioni entro il 12 giugno 2014 - potrà ottenere un "ristoro forfettario" che potrà arrivare all'80 per cento della somma persa, senza arbitrato, purché abbia un reddito lordo inferiore ai 35mila euro o un patrimonio mobiliare sotto i 100mila. 

Secondo una prima stima saranno poco più della metà dei 10mila coinvolti nel fallimento di Carichieti, Banca Etruria, Banca Marche e Cassa di risparmio di Ferrara. Rimangono fuori soltanto 158 persone che hanno acquistato sul mercato elettronico secondario a prezzi scontati.

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